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lunedì 31 marzo 2025

Toni per me... (di Roberto Casucci)

RICORDO DELL’AMICO TONI POLLINI

Ho conosciuto Antonio Pollini alla fine di marzo del lontano 1979, appena laureato.

Un pomeriggio mi chiama mia mamma, dicendo che al telefono vi è un avvocato, che non cerca mio papà, all'epoca Giudice d'appello a Venezia, ma cerca me.

Antonio va subito al dunque: ha verificato che mi sono laureato a Padova, non gli interessa con quale voto; mi chiede solo se so giocare a calcio; da umile quale sono gli dico che non solo so giocare a calcio, ma che so giocare a calcio molto bene. Dopo mezza ora firmo nello studio Malattia, ove Antonio allora svolgeva la professione, il cartellino.

Entro a far parte, come giocatore fondatore, della leggendaria squadra, appena formata, degli avvocati di Pordenone, con Marco Marchi terzino destro, Giorgio Coden stopper, Piero Ragogna centravanti, io ala sinistra e Toni Pollini presidente, direttore sportivo, allenatore, massaggiatore, capitano e giocatore.

Toni Pollini, da settembre al giugno di ogni anno successivo mi ha organizzato tutti sabati della mia vita, da quel lontano 1979 agli inizi del 2000 quando purtroppo per limiti di età ho smesso di giocare.

Lui aveva smesso prima nominandomi capitano della squadra a partire dal 1985, ruolo di cui ancora adesso vado fiero.

Antonio con passione e impegno (spendendo molto denaro di tasca propria) per quanto mi riguarda ha organizzato un viaggio in Ungheria, due in Austria, due in Toscana, con relative partite.

Mi vengono in mente tre episodi

Primavera 1982 partita in Austria, in cui Ragogna ed io arriviamo con 22 ore di ritardo: ricordo ancora le urla fuori dell’albergo. Dopo la partita rissa nella tarda serata con la direzione dell’albergo. Antonio se ne disinteressa completamente; il suo obiettivo è mettere al riparo la Coppa appena conquistata. 

Autunno 1983

Torneo Falconito (vinto). Sono appena stato operato alle corde vocali e viene a prendermi in Ospedale ove poi mi riporta dopo la partita.

Fine anni 80.

Partita a Milano quarti di finale torneo nazionale avvocati. A un minuto dalla fine tal avvocato formica (f minuscola voluta) calcia fuori, da circa mezzo metro dalla linea di porta, una palla che stava entrando e ci permetteva di giocare le finali. Di formica non si è più sentito parlare a Pordenone.

Ma tutti dimenticano – e noi non dobbiamo assolutamente dimenticare - la dolce moglie Vera, che gli ha - e quindi ci ha – permesso di giocare con questa organizzazione alle spalle. Chi pensate preparasse il te, si interessasse per il nostro corredo, compreso il lavaggio , sempre con entusiasmo ?

Ho sentito in Chiesa l'ottima omelia; certo Toni era altruista e generoso, persona intelligente e buona e io aggiungo disinteressata; ma la parola vera che appassionava Antonio era una sola, goal.

Toni mi manca e mi mancherà finché vivo.

Ciao amico mio.

Roberto

domenica 30 marzo 2025

Toni per me... (di Pippo Gurnari)

Diciamo che le nostre visioni calcistiche "alle volte" erano un "attimino" differenti. E quando giocavamo, vulcanico lui, focoso io, alle volte ci scontravamo... ma naturalmente tutto finiva lì, nel rettangolo verde.

A parte quei momenti tragicomici non potevo non volergli che un bene dell' anima. 

Credo che il mio amore e la mia stima per lui siano cresciuti giorno dopo giorno sempre di più. E continuano anche adesso che non c'è più.

Non sai quanto mi mancano tutti quei meravigliosi momenti condivisi, come le fantastiche telefonate del mercoledì alle 12.30. E se chiamavo in ritardo, la sua risposta era :"Meglio tardi che mai, Pippo! Ero preoccupato!". "Scusa Toni...".

Un mega abbraccio, amico mio.

sabato 29 marzo 2025

Toni per me... (di Renè Capuzzo)

Ho molti bei ricordi di lui, ma nessuno particolarmente d'impatto. É sempre stato come l'allenatore di calcio che avrei voluto da giovane, quello che ti veniva a cercare e ti faceva sentire importante anche senza far niente di speciale. Si faceva sentire, si fermava a parlare quando raramente ci si incrociava in tribunale.

C'è peró un evento che mi fa sorridere se ci penso, anzi due. Non ricordo bene, sono avvenuti contemporaneamente, però sono stati entrambi da ridere per me.

Il primo é stato quando, inaspettatamente, me lo sono trovato davanti un giorno e mi ha detto una cosa tipo: "Tu, hai mai giocato a calcio? Non importa. Vieni a giocare con gli avvocati calcio che abbiamo bisogno di giocatori". 

Ma ancora più da ridere é stato quando, poco dopo, ha detto a Zannier (l'avvocato presso cui svolgevo la pratica), senza mezzi termini e in stile Pollini: "Scolta, il ragazzo 'sto pomeriggio viene con me che abbiamo allenamento con la squadra". Unico.

Poi altri ricordi che mi hanno fatto ridere sono stati quando, a Monaco, mentre ero in bottissima in direzione porta, mi son sentito Pollini urlarmi dietro: "Noo, passala, passala al centro!" o qualcosa di simile, ma invece io sicurissimo di me ho fatto una bella palombella sul secondo palo facendo gol. Poi son corso verso di lui, facendo l'ombrello scherzosamente e dicendogli qualcosa tipo: "Fanculo, visto?"... Lui scatenato, contento per il gol, ma allo stesso tempo dicendomi: "Vedrai dopo! Mandare a fanculo il mister!", mentre ci si abbracciava.

Poi mi faceva sbellicare quando si infuriava e poeticamente insultava Michele quando perdeva palla... O quando appositamente segnalava rimessa laterale quando gli avversari erano vicini alla linea, ma cmq ancora in campo.

Fuori dal campo é sempre stato un bonbon di persona, squisita e cordiale, amichevole.

Devo pensarci un pò di più, ma queste sono le prime cose che ricordo di Pollini. Alla fine é passato ormai molto tempo.

Un abbraccio

René

Toni per me... (di Enrico Benetti)

Fui intercettato, lungo i corridoi del Tribunale da Toni. Mi disse: "Un uccellino mi ha detto che sai giocare a calcio."

Anche se tornare a mettere gli scarpini era l'ultima delle mie idee, mi ritrovai a giocare a calcio e fare gli allenamenti.

Non so come, ma mi risultò immediatamente simpatico, umano e buono.

Personalmente non posso dire molto perché ho vissuto per poco tempo l'ambiente, ma ho avuto la sincera fortuna di partecipare alla vittoria dell'AvvoCup. Ricordo Toni veramente felice in mezzo a tutti Noi.

Grazie Toni!

venerdì 28 marzo 2025

Toni per me... (di Emanuele Lorenzon)

Con il passare degli anni si diventa sempre più emotivi e si tende alla commozione per ogni cosa: per la storia di un gatto abbandonato, per i ricordi dei genitori che non ci sono più, per un gol al 90esimo della propria squadra del cuore (forse l’ordine non è proprio corretto, ma tant’è).

Non ricordo quale fosse l’ultima telefonata, se il giorno del mio compleanno (facile) o per preannunciarmi l’ennesimo torneo a cui avrei fatto molta fatica a partecipare. Ricordo soltanto che la voce di Toni non era più quella di sempre, quella che almeno ero abituato a sentire io.

Non ho mai voluto sapere quanti anni avesse: era il metodo che avevo adottato per rimuovere dalla testa l’idea che anche lui potesse invecchiare.

L’ultima telefonata mi ha lasciato gli occhi lucidi. Mi sono sempre vantato (con me stesso) che per lui potessi essere speciale: un onesto portiere che all’occorrenza si mette anche a fare il “5”. Probabilmente con gli avv.ti ho giocato più in difesa che in porta ma sono solo dettagli. In verità, era lui quello speciale. 

La vita mi porta via, in pochi mesi, un altro papà: non quello “originale” ma quello che negli ultimi 25 anni non si è mai scordato di me, che ho sempre percepito esserci nonostante la distanza.

Si congedava sempre con un “salutami la tua bella famiglia” e senza vergogna tutti noi “calciatori” possiamo vantarci di essere stati figli suoi.

Mi sono tornati gli occhi lucidi. Ciao Toni.

Emanuele. 

giovedì 27 marzo 2025

Toni per me... (di Enrico Iodice)

Carissimo Toni...

L'intensità del dolore e la profonda tristezza di questi giorni, diventano un manto che si cala sulla nostra esistenza, ricoprendo ogni cosa... Così tendiamo a concentrarci solamente su ció che non abbiamo più o su quello che ci manca.  Questo non ci permette di valorizzare l'immenso tesoro che possediamo, il grande valore e la ricchezza di ció abbiamo e di ció che rimane nella nostra vita, per sempre. Ecco perchè credo che valga davvero la pena compiere uno sforzo e sollevare questo manto, per lasciar brillare l'infinita bellezza di tutto quello che c'è sotto.

Questa intensa sofferenza dovuta al distacco, certamente tra i più dolorosi della mia vita, non avrebbe motivo di esistere se dietro non vi fosse qualcosa di infinitamente più grande; un tesoro inestimabile, fatto di quei valori che danno senso compiuto all'esistenza umana: GRATITUDINE, AMORE e GIOIA.

Ecco allora che emerge in me il potentissimo sentimento della GRATITUDINE per aver avuto il privilegio di incrociare la mia vita con la tua.

Ci siamo conosciuti alla fine del 1997, dopo che avevo appena concluso una fase della mia vita che in quel momento sembrava davvero avere poco senso per la mia esistenza. Mi riferisco alla faticosa e sofferta laurea in giurisprudenza.

Nel tempo ho imparato a capire che nella vita nulla accade mai per caso. E infatti il successivo percorso di vita e professionale che pareva non appartenermi, mi ha permesso di incontrare due persone che hanno impattato completamente la mia vita! Una delle due sei  proprio tu Toni (l'altra è la donna della mia vita e madre dei miei figli). Spesso mi sono domandato negli anni che senso aveva avuto quel lungo percorso lontano dalle mie corde e ora la risposta mi è molto chiara.

Sono convinto che la vita trovi il senso negli incontri e nelle relazioni con le persone. Ci sono delle persone che transitano nella nostra vita senza lasciare traccia e altre, quelle speciali, che entrano nella nostra vita e la arricchiscono per sempre, portando un dono che trascende l'ordinaria dimensione dell'esistenza umana. Tu, caro Toni, hai portato nella mia vita un valore inestimabile: la  realtà che hai creato dal nulla, mi ha permesso di realizzare uno dei più grandi sogni che avevo nel cuore fin dall'infanzia.

Così, pur essendo un ultra quarantenne privo di ogni possibile talento calcistico, per molti anni ho potuto miracolosamente vivere una favola, sentendomi un vero calciatore e assaporando le emozioni e le impagabili esperienze che ne derivano.

Avere la capacità di accompagnare le persone a realizzare i propri sogni, non è cosa comune.

GRAZIE TONI. 

Poi nel tempo abbiamo costruito una relazione forte e molto profonda, nel modo più bello e sano in cui si possa fare, cioè condividendo insieme esperienze, intrise di passione e divertimento, per oltre vent'anni.

In questo lungo tempo ci è capitato qualche volta di non vedere le cose allo stesso modo, ma non ci è mai accaduto di litigare. Lo dico con un pizzico di rammarico, perché litigare con un personaggio come te, significava creare un alto livello di confidenza e dare ogni volta più profondità alla relazione, quando interveniva l'immancabile riappacificazione.

La stima un pó per volta è divenuta amicizia vera e infine la profonda amicizia si è tramutata in quell'affetto che in genere appartiene solo ai legami di sangue più stretti. 

GRAZIE TONI! 

Riflettendo sulle tue qualità umane, ho spesso tendenza a dimenticare che sei una delle persone più simpatiche che abbia mai conosciuto! Le nostre conversazioni infatti si chiudevano quasi sempre con un sorriso o una risata. Il divertimento condiviso è stata una presenza abbondante nelle nostre vite... 

GRAZIE TONI! 

Quando penso al momento dell'inesorabile epilogo di questa nostra straordinaria esperienza che si chiama vita, sono convinto che la questione non riguarderà quante case o quante auto di lusso siamo riusciti a comprarci, quante volte siamo andati a messa o altre cose di questo genere, ma piuttosto avrà a che vedere con quante persone hanno vissuto una vita migliore perché hanno incrociato la nostra. 

Io lo vedo proprio qui il senso della nostra esistenza.

E guardando alla tua caro Toni, devo dire che hai realizzato un autentico capolavoro, di cui essere orgoglioso: oltre allo splendido rapporto di coppia che hai costruito con la donna della tua vita, hai creato dal nulla una realtà fatta di centinaia e centinaia di persone, unite da uno spirito di condivisione e da una grande passione, che dapprima hanno dato vita a una folta comunità e in seguito a una vera famiglia allargata.

Voglio ricordare infine una cosa che mi hai detto parecchio tempo fa. Ogni volta che ci vedevamo o ci sentivamo al telefono, mi parlavi di una competizione calcistica per avvocati che si teneva negli angoli più ameni del nostro pianeta: "Enrico, c'è l'Eurolawyers a Tenerife! Enrico c'è il Mundiavocat in Argentina, tre settimane di calcio e divertimento". Io ti guardavo sorridendo e annuendo, ma dentro di me (per i limiti che avevo nella mia testa), ero certo che si trattasse di qualcosa di irrealizzabile. Quando hai colto la mia incredulità, mi hai detto questa frase che mi ricorderò per sempre, anche perché riassume perfettamente la mia filosofia di vita: "Enrico, bisogna sognare, la vita è così breve... altrimenti che senso ha...".

Aspettando che le lacrime esauriscano il loro tempo di cura, ti saluto nel modo in cui, dopo le nostre ultime reciproche vicissitudini di salute, avevamo preso l'abitudine di concludere le nostre sempre brevi telefonate, con te che mi dicevi: "Ti voglio bene...", con una risata a seguire e io che rispondevo: "Anch'io Toni te ne voglio, tanto...".

mercoledì 26 marzo 2025

Toni per me... (di Manlio Contento)

Ricordo con simpatia come Toni si ricordasse dei nostri compleanni, facendoci una telefonata.

Compiendo gli anni lo stesso giorno di Piero Ragogna, nei giorni successivi era diventato normale chiedersi: "Ti ha chiamato, vero?". E la conferma era scontata.

Quest’anno quegli auguri mi mancheranno, ma non sono affatto triste perché di tutta la sua eredità umana e sportiva facciamo ormai parte anche tutti noi, ciascuno con la propria individualità, ma soprattutto uniti da una piccola, grande storia che ci appartiene e che non potrà mai cancellare l’amicizia e l’affetto con cui Toni l’ha plasmata.

Cancelliamo allora ogni tristezza perché lui avrebbe voluto così.

Un abbraccio da Manlio.              

Toni per me... (di Luca Boschian)

Ricordo come fosse ieri che nel lontano 2003, mi arrivò una convocazione per l’Avvocup in Studio via FAX !!!!!!

Ricordo poi, sarà stato sempre nel 2003 o 2004, che c’era una partita la domenica mattina e io, ancora novizio, mi sono permesso di inventarmi una scusa poco credibile per non alzarmi presto di domenica e andare a giocare.

Per farla breve, quella domenica mattina, non ricordo l’ora ma era abbastanza presto, suona il campanello di casa. Io ero ancora a letto e mia madre mi dice: “C’è un certo Avvocato Pollini fuori che ti aspetta, dice che hai 10 minuti per scendere”.

Ricordo ancora che trovai il bagagliaio già aperto… misi dentro la borsa, chiusi il bagagliaio ed entrai in macchina senza avere il coraggio di incrociare lo sguardo. Lui era lì al posto di guida che mi fissava col suo miglior ghigno… Senza alzare la testa dissi solo “scusa”, lui girò la testa e accese la macchina... 

Toni per me... (di Marco Stella)

Un aneddoto che ricordo con molta gioia e nostalgia sul mitico Toni Pollini è il giorno in cui ci siamo conosciuti.

Una mattina di febbraio del lontano 2004, subito dopo essermi laureato in Giurisprudenza, mi arriva una chiamata da un numero sconosciuto:  "Buongiorno Marco sono l'avv. Antonio Pollini, sei convocato domani pomeriggio nel mio studio perché devo tesserarti con la squadra di calcio degli avvocati". Gli rispondo: "Ok, possiamo parlarne".

L'indomani mi presento nel suo studio e mi parla della squadra degli avvocati di Pordenone e dopo mi dice: "Firma qua per il tesseramento". Io volevo prendere del tempo ma lui mi dice: "Dai, vedrai che non te ne pentirai". A quel punto non mi resta che firmare e da lì inizia la mia bellissima avventura con la squadra degli avvocati di Pordenone, in cui ho conosciuto delle persone eccezionali.

Toni dopo la mia firma era contento come un bambino e mi disse: "Bravo Marco, sei convocato per sabato che andiamo a Ravenna!!", se non ricordo male.

Un altro aneddoto molto divertente era quando telefonavi in studio e ti rispondeva la sua segretaria dicendoti sempre che l'avv. Pollini era impegnato; bastava che dicessi che era una chiamata per il calcio e mi diceva:"Allora glielo passo!!".

Toni per me... (di Mario Martinelli, Jusport Padova)

Caro Enrico, capita raramente di assistere ad un funerale così partecipato e commovente quando viene a mancare una persona di 80 anni.

Ma ci sono le eccezioni.

Persone che con assoluta passione sono state capaci di trasmettere quell'entusiasmo contagioso che muove da dentro, da cui il nome: emozione.

Questo sono riusciti a trasmetterci monumenti come Valentino Galeotti a Ferrara, Francesco Abate a Padova, Giuliano Carretti a Trieste, Edoardo Gambino a Firenze e certamente ne dimentico altri, ma pochi altri.

Quei pochi immortali che hanno segnato la nostra vita e quella di molte generazioni di avvocati: dagli anni 50, ai 60, ai 70, fino a più giovani degli anni 80 e 90, tutti assieme orgogliosi di mostrare la maglia, tutti assieme a consolarsi gli uni con gli altri, ad abbracciarsi, ad asciugarsi le lacrime.

Forse consapevoli che quei tempi, quelle palpitazioni, quelle gite in Italia e all'estero non torneranno più, ma resteranno degli indelebili e meravigliosi ricordi.

Noi che abbiamo potuto godere di qualcosa di straordinariamente irripetibile, che è andato ben oltre la scuola di formazione forense, ben oltre le risate tra amici, come riduttivamente udito in omelia, noi privilegiati che abbiamo partecipato alla scuola permanente di emozioni.

Il dono della partecipazione, della crescita umana e professionale, della passione sportiva, dello spirito di colleganza, del terzo tempo, questo ci è stato dato da Persone speciali e visionarie.

Spetta a noi decidere come farne tesoro.

Un forte abbraccio a te e a tutti i cari amici di Pordenone.

Toni per me... (di Francesco Maiorana)


Caro Avvocato Pollini, sin dal primo giorno in cui ho varcato le porte del Tribunale e L’ho conosciuta, Le ho sempre dato del Lei.

L’ho continuato a fare nonostante la stima, l’affetto e la confidenza creatasi negli anni tra di noi … perché Lei per me impersonava lo stile e la cultura dell’Avvocato! 

Lei è stato importante nella mia formazione professionale e personale, non la dimenticherò mai e La voglio ricordare così … in mezzo ai Suoi ragazzi della squadra di calcio degli avvocati di Pordenone … dove avvocati, praticanti e magistrati, insieme,  abbiamo saputo condividere gioie e delusioni sportive ma soprattutto abbiamo imparato a conoscerci e rispettarci nei rispettivi ruoli, grazie di cuore Avvocato Pollini!!!

martedì 25 marzo 2025

Toni per me... (di Andrea Ciacci)

Non è facile, ma ci provo.

Da dove iniziare, Toni? Dalle arrabbiature che, costantemente, ti facevo prendere? Dall’affetto che mi hai dimostrato? Dalla cura paterna con la quale ti ricordavi tutti le ricorrenze? Posso solamente ringraziarti per avermi accolto nella famiglia degli Avvocati Calcio, facendomi conoscere persone con le quali tutt’ora condivido grande amicizia.

Giusto ieri Massimo mi ha sottoposto il seguente quesito: “Andre, ma se Toni non ci avesse presentati, ci saremmo mai conosciuti?”. Non ho pensato più di tanto, sorridendogli, poiché entrambi conoscevamo già la risposta. Stessa cosa posso dire di tutti voi. Si, sicuramente ci saremmo conosciuti. Ciò che ha fatto la differenza, però, è stato il contesto che lo stesso Toni ha fortemente voluto e creato. Un contesto vero, fatto di amicizie e condivisione.

Correva il 2016. Ero appena arrivato a Pordenone. Tengo a precisare che neppure i miei genitori sapevano che avevo lasciato la ridente Toscana. Comunque sia, ricevo una chiamata in studio alle ore 8.30: “Pronto, parlo con Andrea Ciacci?”. Era l’altissimo Presidente in persona. “Dammi il tuo numero di fax che la settimana prossima ti convoco per il campionato di calcio”. Da lì è iniziato tutto. 

Ricordo con affetto quando con la tua calma mi invitavi a non calciare “controventato” al torneo di Montecatini. Quando dopo la partita di calcio hai voluto essere mio compagno di carte ammonendomi con tono amorevole di non rimanere "con i tre all’ultima mano". Quando, dopo la cena a Cesenatico, mi hai preso a braccetto e mi hai ringraziato di aver ordinato “tutto quel ben di Dio”…


Mi fermo qui.

Lo so Toni, forse mi sono un pò vendicato con lo scherzo del folletto, ma da buon toscano è stato più forte di me e ti chiedo scusa.

Volevo solo dirti che ciò che più mi manca di te è la complicità con la quale, dopo ogni arrabbiatura che ti facevo prendere, ti giravi e mi sorridevi con affetto. Mi volevi più bene di prima.

Ti voglio bene Toni, forse non te l’ho mai detto, ma spero di avertelo dimostrato.

Toni per me... (di Marco Padovano)

È il 9 novembre 2017, ho da poco prestato il giuramento per esercitare la professione di avvocato. Difficile dire se sia una coincidenza, ma è il compleanno di Alex Del Piero, il mio idolo da sempre insieme al Divin Codino. Non ho ancora un pacchetto clienti miei ed ogni telefonata mi dà l’emozionante adrenalina di quello che potrebbe essere il primo. Quel giorno suona il telefono. Sento la segretaria che dice “attenda un attimo che vedo se è libero” – “è l’avvocato Toni Pollini, vuole parlare con te, non per lavoro ma per divertimento” – “passamelo pure” “Piacere sono l’avv. Pollini, intanto congratulazioni per aver superato l’esame e benvenuto! Se hai piacere uno di questi giorni beviamo un caffè assieme, così ti parlo della squadra degli avvocati di Pordenone, ci farebbe piacere averti con noi”.  Dico che va bene e salvo il numero. Qualche giorno più tardi, dopo un’udienza al G.d.P. nello stabile vecchio, lo chiamo e mi dice che è lì anche lui. Ci vediamo dopo qualche secondo e ci presentiamo di persona. In realtà, però, quel caffè non lo abbiamo mai bevuto: tutto si è svolto sui tavolini nei corridoi del Giudice di Pace. Sembrava una trattativa condotta dal Condor Galliani durante le ultime ore di calciomercato. Anche perché lui aveva già deciso in autonomia, come sempre. Gli serviva solamente il mio formale ok, ma anche quello, conoscendolo poi, sarebbe stato superfluo. Mi racconta con orgoglio della squadra che ha fondato lui nel 1979, che fanno i tornei in giro per il mondo, che sono una famiglia e che si divertono, insomma, mi coinvolge con un entusiasmo che difficilmente ho visto in persone che gravitano nel mondo del pallone.

Non avevo ancora capito che Istituzione avevo davanti, non fosse altro per l’umiltà e la semplicità di come si era presentato. Non avevo ancora realizzato che non si trattava di una persona comune, ma di un gigante assoluto, di un mito. Così come non avevo realizzato come facesse a sapere che giocavo a calcio. Seppi solo in seguito che aveva letto un trafiletto sul Messaggero dal titolo “Dal pallone alla toga” con la mia foto durante il giuramento, nel quale si diceva che avevo giocato nell’Opitergina, squadra di Oderzo che in quegli anni militava tra l’Eccellenza e la serie D. Era tutto vero. O meglio: ho giocato nella juniores, ma la serie D non l’avevo mai vista nemmeno da spettatore. Anzi. Finite le giovanili ho fatto solo Terza Categoria, e da comune mediano perché, come cantava Ligabue, non avevo né i piedi buoni, né lo spunto della punta né del 10, che peccato. L’articolo derivava dal fatto che ho un fratello giornalista e che senza le dovute precisazioni si poteva equivocare il mio tasso tecnico.

Ovviamente queste precisazioni a Toni non le ho mai fornite, perché conoscendolo non so se l’avrebbe presa proprio benissimo. Mi avrebbe sicuramente accusato di frode in commercio di prestazioni sportive, millantato talento o chissà cos’altro. Lui però era convinto di aver ingaggiato un fenomeno, proprio come Galliani con i vari parametri zero. Io, invece, ero più vicino ad un Carlos Henrique Raposo detto il Kaiser piuttosto che ad un Robinho. Forse è per quello che non mi ha mai urlato più di tanto durante le partite, nemmeno quando sbagliavo. Per il mio (fuorviante pedigree). O forse solo perché in squadra c’era già Andrea Ciacci. Ciacci assorbiva il 90% delle energie di Toni durante una partita, anche quando non sbagliava nulla, per cui tutti gli altri erano abbastanza tranquilli, fatta eccezione forse per Toffoli. Ma tutti noi sapevamo che Ciacci era il suo preferito, che si prende in giro e ci si arrabbia tanto con chi si vuole più bene. Ricordo l’ultima volta che ho visto Toni, a gennaio, in Tribunale davanti alla stanza del giudice Cobucci. Si è avvicinato, mi ha accarezzato il viso con entrambe le mani e mi ha chiesto: “C’è anche il bischero?” “no Toni” “bravo, meglio soli che male accompagnati”. Era un modo per dirgli che gli voleva bene. Il suo modo. Ricordo anche l’ultima volta che l’ho sentito, il 24 febbraio, il giorno del mio compleanno. Nell’epoca dei social Toni era l’unica persona che ancora ti telefonava sempre. Non si dimenticava di nessuno, come fa un capofamiglia, come un padre coi propri figli. Oltre ai graditissimi auguri mi ha detto che saremmo andati ad un torneo a breve, il cui luogo esatto non lo ricordo. Non ci ho prestato particolare attenzione perché ero abituato a sentirlo dire “facciamo il torneo di x” ed io ero abituato a dire “ci sono”.

Che poi era vero: non importava dove si andasse, io ci sarei stato sicuramente perché ogni cosa organizzata da Toni meritava davvero. Anche perché lui aveva già deciso ed era impossibile dirgli di no. Lui aveva deciso per te e a te non rimaneva altro che presentarti quel giorno a quella data – possibilmente in orario - se non volevi vederti rovinata la carriera, calcistica e non. Non comandava in realtà, ma convinceva, come fa un vero leader, con il suo carisma. È impossibile selezionare un solo episodio tra la scia di ricordi che mi e ci ha lasciato Toni e che custodirò dentro per sempre. Il detto che si prende in giro chi si vuole bene valeva anche e soprattutto al contrario e noi piaceva fargli scherzi e farlo arrabbiare. Se c’era una cosa che lo mandava in bestia, oltre a Ciacci, erano i calzettoni rigirati nella biancheria sporca dopo la partita. Ovviamente, agli ultimi arrivati il consiglio dei “vecchi” era quello di toglierseli al contrario tra gli sghignazzi e le risate soffocate “perché Toni va meglio a lavarli”. Ovviamente così facevano i nuovi, ignari di cosa avrebbero scatenato di lì a poco. Appena si accorgeva dei calzettoni messi in malo modo partiva un’indagine che neanche i Ris di Parma per capire chi era stato. Un clima da rivoluzione francese, soprattutto se avevamo perso la gara. Gli amanti del calcio di provincia ricorderanno sicuramente lo sfogo di Eziolino Capuano capziosamente registrato da uno dei suoi giocatori durante uno sfogo in spogliatoio. Ecco, con un parallelismo si può ben dire che Capuano al fianco di Toni sarebbe sembrato un gattino mansueto. Così come lo mandava in bestia il ritardo dei vari componenti della squadra agli appuntamenti calcistici. Avvocup Firenze 2018, prima gara alle 15:00. Mezz’ora prima io e gli altri “giovani” della generazione ’80-’90, siamo ancora a Montalcino, a casa, neanche a dirlo, di Andrea Ciacci, spaparanzati in piscina con gonfiabili, paperelle e occhiali scuri a coprire gli occhi chiusi dal relax. “DOVE CAZZO SIETEEEEE???” dice Toni al primo che ha il coraggio di rispondere al cellulare - “siamo fuori al cancello”, dove il cancello non era quello di Coverciano dove si doveva giocare, ma quello di casa Ciacci. “Tu tu tu tu”. Da lì in poi Toni non ha più rivolto la parola a nessuno di noi fino alla sera, tant’è che aveva preso la situazione in mano il capitano Vissat, il quale, per placare gli animi, ci aveva consigliato di non presentarci affatto perché Toni non voleva più vederci. Montecatini 2022.
Più o meno stessa scena. La partenza è fissata per le 16:00 ma all’appello manca la macchinata Tomè-Ciacci-Toffoli che arriverà alle 2:00 del giorno dopo, ufficialmente perché Max era dal barbiere (per eventuali approfondimenti sul tema si consiglia la lettura del ricordo di Toni di Michele Toffoli). Visto l’enorme successo di Montecatini e considerato che è in autunno che si vendemmia, decidiamo (rectius, Toni decide) che a settembre dobbiamo fare anche il torneo di Cesenatico. Per chi c’era, penso sia stato l’apice del divertimento con Toni protagonista indiscusso della serata, con tanto di suo compleanno fittizio e piccola discussione al momento del conto (anche qui si rimanda al blog degli avvocati con i dettagli, 28/09/2022). Poi ci sono Vienna, Sedrano, il Don Bosco e tutti gli altri tornei che io non ho vissuto personalmente, ma che ho sentito raccontare talmente tante volte che è come se li avessi vissuti. Così come ho visto moltissime volte le foto in bianco e nero di Toni calciatore in stadi gremiti che lui stesso orgogliosamente mi mostrava. Ed ogni volta, puntualmente, facevo finta di vederle per la prima volta, tanto erano l’orgoglio e la nostalgia con cui me le faceva vedere. Un mito Toni, amato da tutti, alpino, avvocato, presidente, allenatore, organizzatore, tutto sempre un con un sorriso ed un entusiasmo unici al mondo. Una persona di altri tempi, un padre, uno di famiglia, un Amico.

Ora mi rivolgo a te: non è facile accettare il fatto che non ci sei più. I futuri tornei senza di te non saranno la stessa cosa. Sono sicuro che ogni volta alla fine di una partita tutti noi sentiremo una voce che ci dirà “grazie per essere venuti, la prossima volta state a casa!” e “questa è stata la mia ultima partita con gli avvocati di Pordenone, per me può bastare così”, “alla mia età non vengo a farmi prendere per il culo da 4 scappati di casa, andate al diavolo!”. 

Anche se sono sicuro che vedendoci giocare da lassù, ti scapperà un sorriso, soprattutto quando toccherà palla Ciacci. Così come scapperà a noi a fine partita quando ci toglieremo i calzettoni, rigorosamente dritti questa volta. Ti voglio bene. Ciao Toni.

lunedì 24 marzo 2025

Toni per me... (di Angelo Casucci)

Da qualche mese, ho la passione del disegno.

Oggi, pensando a Toni, ho fatto il seguente piccolo disegno (un pallone in riva al mare, al tramonto).

L'immagine malinconica è già una frase.

Toni per me... (di Ivan Cesaratto)

Toni mi ha aiutato molto in un periodo piuttosto difficile, qualche anno fa.

Non ha fatto nulla di particolarmente eclatante, ma, chissà, forse lo sentiva, arrivava sempre una sua chiamata nel momento giusto. Meglio di qualsiasi farmaco o medicinale, aiutava l'anima a ristabilirsi.


Da quando l'ho conosciuto il 16 aprile di ogni anno, immancabilmente, la prima telefonata la ricevevo da lui. "Buon compleanno!" Poco altro e, fino a quando abbiamo potuto giocare, chiudeva dicendo "ci vediamo sabato". 

Molti l'hanno già detto: è stato per molti di noi un secondo padre; burbero ma dal cuore tenero, severo a volte oltre il limite del "politicamente corretto", ma che sapeva porre rimedio alle sue intemperanze verbali in un niente. 

Mancherà a tutta la grande famiglia che ha costruito e che ieri era presente al gran completo per l'ultimo saluto!

Grazie Toni! Salutami la mamma che è andata avanti poco prima di Te. Vi troverete sugli spalti dello stadio celeste. Ne sono certo.

Toni per me... (di Luca Zanardo)

Il fatto che dopo il rosario e il funerale i nostri commenti riguardassero gli innumerevoli aneddoti legati alla squadra (spesso conditi di imprecazioni 😊) dimostra che Tony ci ha regalato qualcosa di importante: pezzi di vita.

I ricordi sono questo.

E ci ha anche regalato legami con persone che senza la squadra non avremmo conosciuto o non avremmo conosciuto così bene.

Questo è per me il lascito di Tony nei nostri confronti.

E che è destinato a restare finché avremo memoria.

Toni per me... (di Michele Toffoli)

Torneo di Montecatini del Settembre 2022, partenza prevista per le 15:00 del giorno prima e prima partita alle ore 9:00. Tutto il tempo per arrivare tranquilli e farsi anche un paio di birre.

Il clima è solito, felicità mista a misericordia.  

La macchinata di “bagaliaio” tecnico non indifferente costituita da Ciacci, Dancer e Tomè si accinge a partire ed io alla guida della “squadriglia”.

La carovana del resto della ciurma con Toni alla guida parte regolare verso la destinazione con ritrovo puntuale alle piscine. 

Noi invece, abbiamo Ciacci. 

Attorno alle 10 della mattina di partenza un messaggio anima il mio telefono ed è il bischero di Montalcino che mi paventa l’idea che nel pomeriggio fosse stata calendarizzata una certa riunione che - alle condite richieste di dettagli da parte del sottoscritto - risulta proprio essere qualcosa simile ad una riunione di condominio che si sa, per sua natura, essere intrinsicamente organizzata all’ultimo. 

Ora di riunione fissata per le 5 postmeridiane. 

Chiamo Il buon Tomé per ragguagli logistici e mi dice che, anche lui avrebbe un leggero ritardo dovuto ad un impellente quanto non pronosticabile appuntamento con un certo “parrucchiere” fissato alle ore 4 sempre postmeridiane. 

Tutto, sembra quindi scorrere tranquillamente secondo tabella di marcia. (…)

In leggero panico misto ad un sentore di bruciore al colon chiedo a Ciacci se avesse avvisato Toni e per fortuna la risposta mi rassicura: “No!”


Riprendo le redini cercando di comprendere l’entità della riunione e le tempistiche che -  per ovvie ragioni di considerazione e stima nei confronti del compagno di reparto - assumo sia di mero e semplice incontro di approvazione di bilancio tra condomini. 

Il fato per fortuna almeno su questo è dalla nostra parte; Si tratta proprio di una riunione straordinaria di assegnazione bonus 110% tra 64 proprietari. 

Nel panico, e con una punta di bandierina già in pole position almeno chiedo se il bischero potesse delegare il suo voto e partire prima ed almeno in questo, gli astri hanno voluto essere dalla nostra. 

Ciacci: “no la presiedo…” 

“...ma fidati di me, per le 18 è finita “. 

Ora - va - decisamente - meglio. 

Ore 17:00: recupero Tomè che nel mentre ritrovo biondo e boccoloso ed andiamo a farci due birre in attesa della morte civile, mentre, come se nessuno se lo aspettasse, iniziano le prime chiamate di Toni alla quale io, non avendo coraggio di non rispondere come invece faccio con mamma e papà, dignitosamente rispondo. 

Io: … gluck,” pronto ?”  

Toni: “ ciao Miki, dove siete ?” 

Io: ciao Toni, sto bene grazie. 

Toni: “non me ne frega un cazzo, dove siete. “ 

Io: “hem.. a Pordenone Toni, Ciacci è a una riunione di condominio che presiede e comincia alle 17:00 con ordine del giorno il bonus 110% per 60 e passa condomini ma guarda quello che mi preoccupa di più è Tomè che è dal parrucchiere e non so quando finirà….” 

Toni: “ mi stai prendendo per il culo ? sono le 17” 

Io: “ si Toni scherzo…. In effetti mi preoccupa più Ciacci…” 

Toni: “ PASSAMELO”. 

Io: Si “Toni. Io però non c’entro … è in mezzo alla sala… “

Toni: “Tu c’entri sempre. Sei suo amico, ma e Tomè??”

Io: “Tomè sta molto bene con questa acconciatura”

Toni: “ ma è un coglione anche lui allora “ 

“Severo ma giusto Toni, tuttavia …… “

Toni: “ tu tu tu tu “

Il mio telefono ha smesso di avere copertura così all’improvviso e non ho potuto continuare la conversazione mentre quello di Ciacci, fronte platea, inizia a scaldarsi in tasca per un complessivo di 20 telefonate di seguito ovviamente non risposte il chè - per fortuna nostra - ha aiutato a placare l’animo di Toni ed alleggerirci la situazione già pienamente sotto controllo, non nostro.


Ore 19:00: favorevoli 2 (io e Tomè), astenuti 3, necessitanti di ulteriori informazioni 60. 

Chiamate di Toni: 104 e non è un numero a caso. 

Io abbandono l’idea di partire (o quantomeno di guidare), Tomè è alla 5 pinta ed il bischero di Montalcino conscio della fine propria ma non della riunione in visibile ansia procede alla conta ed alla raccolta delle deleghe del gioviale convivio. 

Ore 19:30. Toni: a che punto siete? 

Io: Toni, io sono allo stesso punto di prima ma ti farà stare tranquillo il fatto che comunque i condomini sono molto simpatici e non litigiosi… “ 

Toni: Di a quella testa di cazzo che non venga nemmeno, partite ! 

Io: “ma ..guida lui…”

Toni: “non me ne frega un cazzo, partite! che non venga nemmeno che se viene lo denuncio “ 

Io: “ ….” 

Toni: “Digli che mi risponda subito “

Io: “ma è in assemblea …”

Toni: “NON ME NE FREGA UN CAZZOOOO” 

Ore 20: 00. Io: “Toni, siamo partiti……”

Toni: “ silenzio …. Vodafone, il telefono della persona chiamata è spento o non raggiungibile “

Fine delle trasmissioni.

Cosa dirti, Toni.

Nessuno di noi ha mai davvero pensato che questo giorno sarebbe arrivato.

Sì, hai provato a farci fuori a ogni 90°, e personalmente anche al 3° di ogni partita. E ci sei riuscito.

Ma, ancora una volta, ci hai fatto sentire parte di una famiglia nel terzo tempo.

Sì, ci hai “gentilmente” invitati a risponderti che avevamo altro da fare alle convocazioni… e ci abbiamo anche provato. Ma tu, puntuale come sempre, hai mandato la PG a prenderci per giocare.

Sì, ci hai amorevolmente guidato in campo con tutto il tuo cuore… lo stesso che oggi ci ha fatto questo brutto scherzo e che, con il tempo, dovremo imparare a perdonare.

E grazie ai tuoi consigli siamo maturati… di sicuro non in campo.

Sì, ti avevamo chiesto se fosse perché non ci vedevi più giocare insieme che stessi male, e ci avevi serenamente rassicurato dicendo che no, anzi, grazie a questo eri guarito.

Ecco.

Sì, Toni,….  ti vogliamo bene anche noi. Oggi la lacrima l’ho buttata ma non voglio che finisca cosi. Perchè e sappiamo tutti che mentre leggerai queste righe con i suoi ricordi starai ridendo come sempre rivolto “dall’altra parte“…. Ciao Toni.  

“I maledetti”

giovedì 20 marzo 2025

TONI POLLINI INFINITO...

La vita è fatta di incontri e di relazioni...

Ci sono delle persone che transitano nella nostra vita senza lasciare traccia e altre, quelle speciali, che entrano nella nostra vita e la arricchiscono per sempre, portando un dono che trascende l'ordinaria dimensione dell'esistenza umana...