L'intensità del dolore e la profonda tristezza di questi giorni, diventano un manto che si cala sulla nostra esistenza, ricoprendo ogni cosa... Così tendiamo a concentrarci solamente su ció che non abbiamo più o su quello che ci manca. Questo non ci permette di valorizzare l'immenso tesoro che possediamo, il grande valore e la ricchezza di ció abbiamo e di ció che rimane nella nostra vita, per sempre. Ecco perchè credo che valga davvero la pena compiere uno sforzo e sollevare questo manto, per lasciar brillare l'infinita bellezza di tutto quello che c'è sotto.
Questa intensa sofferenza dovuta al distacco, certamente tra i più dolorosi della mia vita, non avrebbe motivo di esistere se dietro non vi fosse qualcosa di infinitamente più grande; un tesoro inestimabile, fatto di quei valori che danno senso compiuto all'esistenza umana: GRATITUDINE, AMORE e GIOIA.
Ecco allora che emerge in me il potentissimo sentimento della GRATITUDINE per aver avuto il privilegio di incrociare la mia vita con la tua.
Ci siamo conosciuti alla fine del 1997, dopo che avevo appena concluso una fase della mia vita che in quel momento sembrava davvero avere poco senso per la mia esistenza. Mi riferisco alla faticosa e sofferta laurea in giurisprudenza.
Nel tempo ho imparato a capire che nella vita nulla accade mai per caso. E infatti il successivo percorso di vita e professionale che pareva non appartenermi, mi ha permesso di incontrare due persone che hanno impattato completamente la mia vita! Una delle due sei proprio tu Toni (l'altra è la donna della mia vita e madre dei miei figli). Spesso mi sono domandato negli anni che senso aveva avuto quel lungo percorso lontano dalle mie corde e ora la risposta mi è molto chiara.
Così, pur essendo un ultra quarantenne privo di ogni possibile talento calcistico, per molti anni ho potuto miracolosamente vivere una favola, sentendomi un vero calciatore e assaporando le emozioni e le impagabili esperienze che ne derivano.
Avere la capacità di accompagnare le persone a realizzare i propri sogni, non è cosa comune.
GRAZIE TONI.
Poi nel tempo abbiamo costruito una relazione forte e molto profonda, nel modo più bello e sano in cui si possa fare, cioè condividendo insieme esperienze, intrise di passione e divertimento, per oltre vent'anni.
In questo lungo tempo ci è capitato qualche volta di non vedere le cose allo stesso modo, ma non ci è mai accaduto di litigare. Lo dico con un pizzico di rammarico, perché litigare con un personaggio come te, significava creare un alto livello di confidenza e dare ogni volta più profondità alla relazione, quando interveniva l'immancabile riappacificazione.
La stima un pó per volta è divenuta amicizia vera e infine la profonda amicizia si è tramutata in quell'affetto che in genere appartiene solo ai legami di sangue più stretti.
GRAZIE TONI!
Riflettendo sulle tue qualità umane, ho spesso tendenza a dimenticare che sei una delle persone più simpatiche che abbia mai conosciuto! Le nostre conversazioni infatti si chiudevano quasi sempre con un sorriso o una risata. Il divertimento condiviso è stata una presenza abbondante nelle nostre vite...
GRAZIE TONI!
Io lo vedo proprio qui il senso della nostra esistenza.
E guardando alla tua caro Toni, devo dire che hai realizzato un autentico capolavoro, di cui essere orgoglioso: oltre allo splendido rapporto di coppia che hai costruito con la donna della tua vita, hai creato dal nulla una realtà fatta di centinaia e centinaia di persone, unite da uno spirito di condivisione e da una grande passione, che dapprima hanno dato vita a una folta comunità e in seguito a una vera famiglia allargata.
Voglio ricordare infine una cosa che mi hai detto parecchio tempo fa. Ogni volta che ci vedevamo o ci sentivamo al telefono, mi parlavi di una competizione calcistica per avvocati che si teneva negli angoli più ameni del nostro pianeta: "Enrico, c'è l'Eurolawyers a Tenerife! Enrico c'è il Mundiavocat in Argentina, tre settimane di calcio e divertimento". Io ti guardavo sorridendo e annuendo, ma dentro di me (per i limiti che avevo nella mia testa), ero certo che si trattasse di qualcosa di irrealizzabile. Quando hai colto la mia incredulità, mi hai detto questa frase che mi ricorderò per sempre, anche perché riassume perfettamente la mia filosofia di vita: "Enrico, bisogna sognare, la vita è così breve... altrimenti che senso ha...".
Aspettando che le lacrime esauriscano il loro tempo di cura, ti saluto nel modo in cui, dopo le nostre ultime reciproche vicissitudini di salute, avevamo preso l'abitudine di concludere le nostre sempre brevi telefonate, con te che mi dicevi: "Ti voglio bene...", con una risata a seguire e io che rispondevo: "Anch'io Toni te ne voglio, tanto...".
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