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martedì 11 maggio 2010

QUI BUDAPEST - Il diario di bordo: sabato 8 maggio...

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BUDAPEST - Risveglio lento della comitiva, spalmato omogeneamente nell'arco di tutta la mattinata, a seconda delle esigenze di ogni singolo metabolismo: si va dai mattutini delle 8:00, ai fedeli "colazionisti" praticanti delle 10:00 (segnaliamo la "dieta del campione" del Diaboliko Olivier a base di frittata, uova, formaggio ed affettati misti), fino ai più prudenti, come il bomber Simonato, che prolungano il sonno di bellezza fin oltre mezzogiorno. La giornata purtroppo viene funestata da una tragica notizia di cronaca locale che scuote l'ambiente neroverde: György, giovane portatore di risciò a pedali, in un eccesso di generosità ha sottoposto il suo fisico ad uno sforzo troppo violento ed il cuore non ha retto; dopo aver scarrozzato nella notte due lottatori di sumo di "caratura" mondiale, Takona Rumnoto detto "Il cucciolo" e Sado Gurnaki detto "Over PB" (per i meno ferrati in chimica, trattasi del simbolo del piombo), da un capo all'altro della città, si è spento nella mattinata dopo lunghe ore di agonia. Prima di spirare, ha sussurrato una frase al suo inseparabile compagno e collega di fatiche István (anch'egli ricoverato, ma oramai fuori pericolo), che ha trasportato gli altri tre elementi della comitiva: «Erano solo in due, ma sembravano imbottiti di piombo... porca kurva... ﻍ¿ إ*ζ؟ﮊﻖ*!!!». Libera uscita fino alle 14:00 per chi presenzierà allo stadio per tifare Ferencvaros e fino alle 16:00 per gli altri. La compagine mista italo-austriaca con destinazione stadio è diretta e coordinata da Herr Langer che, dopo l'invio dell'ultimatum («Vi aspetto fino alle 14:05, poi vado!»), liquida immediatamente gli indisciplinati italici che avevano già annunciato un ritardo doloso di oltre cinque minuti sull'orario concordato, con motivazioni di ordine... eno-gastronomico o di tavola che dir si voglia. Si registrano attimi di tensione anche all'atto della partenza per il campo sportivo della seconda comitiva: tutti puntuali e pronti sul pullman, ma mancano i pluri recidivi Kaptàno & signora, oltre a Robi Casucci & signora. Questa volta prevale la linea dura: Gattone Vissat riesce a conficcare gli artigli sulla scaletta del pullman ormai in movimento e a salire al volo con la sua dolce metà, mentre per Robi e Pia non vi è nulla da fare, la corriera si allontana senza di loro... Dopo lunghi momenti di incertezza e tanti interrogativi nel corso del tragitto («Andiamo prima allo stadio?!?», «E' questo il campo dove giochiamo?!?», «Pesa di più un chilo di piombo o un chilo di Gurnari?!?»), conditi da qualche genuina bestemmia, il pullman giunge con ritardo a destinazione presso il centro sportivo dell'accademia del Ferencvaros. Segue un rapido conciliabolo tra Pollini e Sergio Mazzariol, all'esito del quale l'autista, con rinnovato entusiasmo, parte per andare a recuperare allo stadio i reduci dalla gara del Ferencvaros (che si dichiareranno molto soddisfatti del trattamento ricevuto: tribuna vip, con poltrona e frigo-bar e, nell'intervallo, visita alla sala dei trofei del glorioso Ferencvaros). Il terreno di gioco dell'accademia è da favola, per quanto di dimensioni eccessive (sigh!), soffice, con un manto erboso fittissimo. Il clima è ideale per esibirsi: cielo coperto, temperatura fresca, ventilazione non apprezzabile e... un pò di bruciore di stomaco. I ramarri sfoderano la loro divisa rossa, nuova fiammante, confezionata per l'occasione e sponsorizzata da... "Le tentazioni".
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IL TRIANGOLARE DI CALCIO
. FC Vis Maior Budapest - Fc Insolvenz Vienna 1-1 FC Vis Maior Budapest - Avvocati Pordenone 2-1 (brosolo) Avvocati Pordenone - Fc Insolvenz Vienna 3-0 (simonato, simonato, celano) . Il triangolare ha inizio con una mezz'ora di ritardo: le prime squadre ad affrontarsi, designate nel sorteggio della sera precedente, sono i padroni di casa e gli austriaci. Finisce 1-1, con gli ungheresi che, passati in vantaggio con un bel gol di testa in tuffo, sprecano diverse occasioni e vengono raggiunti nel finale. A seguire i ramarri contro Budapest: gara equilibrata con una traversa colta da dagli ungheresi con un fendente da fuori area e replica dei neroverdi di rosso vestiti che passano in vantaggio con Brosolo, bravo a finalizzare una stupenda azione confezionata sulla fascia sinistra dal duo Moro-Simonato (uno-due con ingresso in area ed assist sul primo palo dove accorre il Diaboliko che insacca). Qualche sconquasso tattico agevolato dai cambi volanti e due macroscopici svarioni nel finale regalano la vittoria ai padroni di casa: prima "gattone" Vissat toppa l'anticipo e concede via libera all'attaccante ungherese che entra in area e battezza il volatile; poi lo stesso Cornix (condizionato dalla minaccia incombente dello squaraus, già manifestatosi poco prima dell'inizio delle ostilità) su calcio d'angolo confonde la sfera variopinta con un coleottero da collezione, i compagni si assopiscono ed il collega magiaro ringrazia. Vano l'assalto finale dei ramarri. La terza sfida tra i pordenonesi e l'FC Insolvenz si rivela una gara senza storia, con un monologo costante dei naoniani dal primo all'ultimo minuto. Si conclude con un secco 3-0, con tante occasioni da rete sciupate, doppietta di Simonato e timbro di Tatanka: tre reti frutto di altrettanti assist dorati di Re Mida Brosolo, miglior giocatore in assoluto del torneo (il suo metabolismo disumano è oggetto di studio presso i laboratori di ricerca più avanzati nel mondo). Ai viennesi viene concessa solamente una traversa ma, come promesso, il bomber Langer rimane a secco. Il torneo viene quindi assegnato ai padroni di casa. Due note negative da segnalare: 1) Toni Pollini che, indossata la divisa e gli scarpini, rinuncia a scendere in campo per gli annunciati storici ultimi cinque minuti; 2) Brovedinho che con un gesto inconsulto cancella in un istante tutte le foto fin lì scattate (circa 280!); circostanza questa che mi viene comunicata con straordinario tempismo proprio dall'artefice mentre sono accasciato a terra dopo aver respinto con le parti intime una bordata scagliata da distanza ravvicinata da un simpatico amico viennese. Sintetizziamo infine la parentesi sportiva della gita con il commento del grande condottiero Tatanka, bomber infallibile d'oltreconfine: «Mi fa sempre piacere segnare quando siamo fuori dall'Italia, ma avrei preferito vincere!». Dopo le gare si torna in centro, per raggiungere il ristorante di cucina tipica locale ove si consumerà la seconda cena organizzata dagli splendidi colleghi ungheresi. Purtroppo si registrano ancora una volta momenti di grande nervosismo, con il pullman che si avventura nelle calli di veneziana memoria per recapitare sull'uscio del ristorante i pretenziosi avventori e con un Pollini elettrico che, dopo aver raccolto le garbate lamentele dell'autista Mazzariol, sarebbe in grado di illuminare a giorno tutta la città, periferia compresa. Il sodalizio tra i ramarri ed "Il sogno di un viaggio brillante" sembra giunto al capolinea (qualche voce indiscreta mette addirittura a rischio il viaggio di ritorno: «Mazzariol ha scaricato tutte le borse in Holel, ci ha urinato sopra, una ad una, ed è partito!»). Il locale è molto bello ed accogliente, il buffet ricchissimo e piano piano gli animi si placano, grazie anche alle note musicali del pianista che addolciscono l'atmosfera ed al tasso alcolico che lentamente sale fino a prendere il sopravvento su ogni sentimento. Dell'Agnolo si infiltra tra le fila austriache per carpirne i segreti e spianare così il terreno a Simonato che a fine cena imperverserà al bancone, fiaccando irrimediabilmente le truppe viennesi a suon di digestivi. C'è naturalmente anche il momento per i discorsi ufficiali, i ringraziamenti, lo scambio dei regali ed i buoni propositi (calcistici e non) per il futuro. Dopo la cena "i soliti noti" sfidano la pioggia battente per puntare al Mammut Jam (un nome, un programma), rinomata discoteca della città caldeggiata dall'ottimo Gabor. Per la gioia dei portatori di risciò a pedali, questa sera Giove pluvio impone ai ramarri l'impiego del taxi. Giunti a destinazione, dopo una lunga e spasmodica attesa, con conseguente assottigliamento delle fila neroverdi, gli ultimi valorosi riescono finalmente a fare ingresso nell'affollatissima balera lanciando l'inconfondibile urlo di battaglia: «Assalta il bancone!». In conclusione, il solito immancabile squallido rito: verso le 5:00 la musica si spegne e tutte le luci si accendono, tre sole giacche appese nel guardaroba, gli addetti alle pulizie che scopano fuori gli ultimi resti degli ultimi ramarri, il saluto a Mammeth stakanovista turco, il panino delle sei... Nota a margine per raccontare l'avventuroso rientro in albergo del duo Iodice-Gurnari. Dopo aver mercanteggiato con un taxista la tariffa del rientro (da 5.000 fiorini a 3.000, con un risparmio netto pari ad € 8,00 circa, ovvero € 4,00 cadauno!), i due parsimoniosi venivano accompagnati con la propria auto privata da un giovane palestrato (che a scuola non doveva essere stato tra i primissimi della classe...), raccomandatoci dal taxista: il tragitto, che occupa normalmente 10 minuti ad andatura di crociera, veniva coperto in 40 minuti all'insegna del terrore e della sofferenza fisica causata dall'escursione termica di oltre venti gradi che si registrava nell'abitacolo (prima riscaldamento a palla e poi finestrini spalancati). L'energumeno sfrecciava sulle strade allagate del centro senza cognizione di causa (nonostante le ripetute indicazioni ricevute, alle quali rispondeva esprimendo l'intero vocabolario inglese a sua disposizione: «Very good!»), infilava una serie di cinque semafori rossi consecutivi e, dopo aver sbagliato strada una dozzina di volte, chiudeva in bellezza con una retromarcia a 70 km orari fin sull'uscio dell'Hotel. La lezione viene dal già citato Morandi: "Non piangerò mai sul denaro che spendo"...
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4 commenti:

Stefan Langer ha detto...

Dimmi quando pubblicherai
dimmi quando quando quando
l'anno il giorno l'ora in cui
forse 'na roba scriverai

ogni istante attendero'
fino a quando quando quando
l'articolo su Budapest leggero'
di sicuro ridero'


Dai Enrico, no facci attendere! Vogliamo leggere l'articolo su sabato :-)

Stefan

Stefan Langer ha detto...

Dieci fascicoli dopo il mio primo commento ancora non c´è niente :-(

Eugè, dove sei? Di solito fai tu l´impaziente e scrivi commenti prima della pubblicazione dell' articolo ...

ugè ha detto...

Ho scritto un commento al primo articolo alle 17,15 ca. ed attendo il parto del secondo

stefan langer ha detto...

Mi dispiace che non ci siano altri commenti sugli articoli belli di Enrico.

Grazie Enrico per il tuo resoconto di un sabato divertente ed interessante.

Interessante anche in quanto mi accorgo che molto dipende dalla prospettiva.

Nelle terza partita del torneo ho visto una vittoria strameritata degli AvvPN contro l´FCI, la partita però per me non era "un monologo costante dei naoniani dal primo all'ultimo minuto"; due gol li avete fatti in contropiede e noi viennesi eravamo spesso nella vostra area di rigore. Puó darsi che il giudizio di Mr. Blogger era ancora un pó menomato dal tiro forte di Matthias Siegert respinto con i gioielli di famiglia iodiciani ... :-)

Interessante anche la decrizione del trasporto hotel - campo - Stadio del Ferencváros - campo prima del torneo (visto da Mr. Blogger dall´ hotel e dal campo e da me dallo stadio): Sapendo che Toni non permette ritardi ero fidusioso che il pullman arrivasse allo stadio puntualmente alle ore 16.40 dopo aver scaricato tutti gli altri al campo (come previsto) prima. Per cui noi "dello stadio" eravamo tutti usciti 5 minuti prima della fine della partita del Ferencváros per evitare il traffico dopopartita - il pullman però non c´era.

Seguivano quasi 30 minuti di telefonate per risolvere i problemi (obiettivamente inesistenti) che il vostro autista di cuore aveva nel trovare lo stadio - il quale dista soltanto 2 km dal campo - nonostante l´uso di un navigatore e il fatto che l´indirizzo l´abbiamo comunicato almeno tre volte. Ma tutto è bene ciò che finisce bene e nel crepuscolo della sera, quando la polizia ungherese e i netturbini volevano già spazzarci via il pullman arrivò ... ;-)

Dunque finisco l´argomento pullman a questo punto limitandomi a ringraziarvi ancora una volta di cuore della vostra generosità che noi viennesi potevamo usare la vostra corriera per i numerosi spostamenti del fine settimana!