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lunedì 10 maggio 2010

QUI BUDAPEST - Il diario di bordo: venerdì 7 maggio...

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Cari amici lettori e compagni d'avventure, vi riporto di seguito il diario di viaggio (suddiviso in tre puntate) della nostra grandiosa gita a Budapest. Ogni eventuale ulteriore contributo (di qualsiasi genere) sull'evento, sarà graditissimo. Buona lettura... CORDENONS / BUDAPEST (PN) - La comitiva si ritrova puntualissima presso la Residenza Pollini; il padrone di casa, operativo sin dalle 4:45, indossa il noto maglioncino da trasferta color pesca. Alle 6:45 i bagagli sono sistemati sul pullman, tutti sono pronti per partire, famiglia Casucci compresa (!), ma... manca il Kaptàno ritrovato! Alle 7:00 sopraggiunge il Nostro, rumoroso e sorridente come nelle migliori occasioni, accompagnato dalla gentil donzella Daniela che si curerà amorevolmente della sua personcina durante questa intensa tre-giorni. Dopo i saluti ai parenti (leggi: Generale Celano) e gli auguri di buon auspicio (Generale a Cornacchia: «Mi raccomando... che Lei è l'ultimo portiere rimasto!», con energica strizzata di maroni a seguire da parte dello scaramantico pennuto), si parte. Durante il tragitto, a fondo corriera si lavora per un exploit musicale, rivisitando nel testo un pezzo di Morandi ("Se perdo te" diventa "Accendila tu...") e dei Profeti ("Gli occhi verdi dell'amore" diventano "neroverdi"), per omaggiare il Kaptàno, rientrato nel gruppo dopo i capricci e le incomprensioni della scorsa settimana. Pollini frattanto distribuisce a tutta la truppa le felpe (color puffo anemico) e le t-shirts (violetto) ufficiali che commemorano l'evento, gentilmente offerte dallo sponsor (?). Sosta di venti minuti dalle 9:00 alle 9:40 in un autogrill poco prima di Lubiana dove i soliti facinorosi non si lasciano sfuggire l'occasione di consumare per colazione un birrone formato magnum. Rientrati sul pullman, dopo le prove generali, il gruppo canoro dei "Minchiones", accompagnato da un brillantissimo Angelo Casucci alla chitarra, si esibisce finalmente dinanzi alla folta ed attenta platea, raccogliendo consensi, applausi e... qualche immancabile sputo. Sosta alle 12:30 in un'area pic-nic in terra magiara, a 240 km dalla meta, con pranzo al sacco organizzato da Mr Pollinigson a base di panini con affettato, torte salate e birra; Tatanka, tra lo stupore dei presenti che ancora non conoscono le sue rigide abitudini alimentari, cala il jolly ed estrae dalla insospettabile valigetta ventiquattrore la pagnotta a fette con il formaggio confezionata da mamma Celano. Dopo le rimostranze di un puntiglioso Roberto Casucci per l'organizzazione del pranzo ritenuta troppo approssimativa («Vara qua che aria fastidiosa: Toni, te podevi vignir qua ieri par montar un tendon!»), alle 13:20 il gruppo si rimette in marcia. Alle 16:00 il torpedone dell'armata neroverde condotto da Sergio Mazzariol ("Il sogno di un viaggio brillante"), fa ingresso a Budapest. L'avvicinamento all'Hotel è piuttosto laborioso tanto che siamo costretti ad accostare il pullman a bordo strada e spedire in perlustrazione un'avanguardia di tre elementi appiedati (Pollini, Celano, Cornacchia). Poco dopo tutti in albergo (Mercure Budapest Museum), tranne il pennuto, disperso per le vie della capitale ungherese e risucchiato poi da una manifestazione di piazza contro gli uccellatori di frodo; il volatile ritroverà il gruppo dopo aver vagato disperatamente per una buona mezz'ora. Dopo la sistemazione nelle camere ed il saluto all'amico Stefan Langer, sopraggiunto frattanto in albergo con la famiglia, si esce per far due passi in centro, assaporare le prime birre nostrane ed iniziare a prendere confidenza con il nuovo ambiente (e che ambiente!). Rientro in albergo fissato entro le ore 20:00, per presenziare puntuali alla cena a sorpresa organizzata dagli ospitalissimi colleghi di casa. Anche la famiglia camperizzata Dell'Agnolo risponde all'appello (anche se poi dovrà malauguratamente rinunciare alla cena, a causa dello squaraus che sorprende all'improvviso uno dei gemelli); tutti sul pullman, austriaci compresi, e si parte con Daniel, delegato ungherese, a fare da guida. La sorpresa si rivela decisamente oltre ogni aspettativa: aperitivo e cena in barca con gita annessa sul Danubio, mentre sullo sfondo scorrono lente le immagini suggestive della Budapest by night. Superlativo! Qualcuno si lascia trasportare dall'atmosfera romantica (guarnita con il giusto tasso alcolico) e cede al sentimento... Dopo il lauto pasto e qualche apostrofo rosa, si punta ad una tappa caldamente sponsorizzata dai colleghi indigeni: Palinka Fesztival (la sagra della grappa!). Tra tutte le sagre possibili... va beh... Qui, nel momento cruciale, ungheresi ed austriaci si defilano ed abbandonano la solita sparuta rappresentanza di ramarri (questa volta impreziosita dalla nobile presenza femminile) a mantenere alto l'onore della serata. Ci sarà una bieca strategia a sfondo calcistico dietro tutto ciò? All'indomani pomeriggio l'ardua sentenza... La serata procede poi a ranghi misti: qualcuno rientra in Hotel intorno all'una, qualche collezionista amante di treni si trattiene in stazione ad ammirare i convogli "particolari" provenienti dall'est e qualcun altro si tuffa a pesce nella notte danzante, in groppa ai risciò a pedali, per "tastare con mano" la rinomata concentrazione di bellezze locali. Si chiude con il sole del mattino che splende già alto, cinque sagome (quasi umane) capeggiate dal Diaboliko che vengono trasportate in risciò a pedali per le vie deserte della città da due giovani ardimentosi piegati dalla fatica, l'hamburger con cipolla ed il croissant con salsiccia delle 6:00 consumato allo spaccio turco Mammeth, aperto 24 ore su 24, per reintegrare le abbondanti energie profuse... A giudicare dal primo impatto, l'ambientamento dei ramarri nel nuovo ecosistema pare già a buon punto...
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3 commenti:

Stefan Langer ha detto...

Bello il resoconto di venerdì, il colore "puffo anemico" delle felpe mi ha fatto ridere ... (ma sono bellissime le felpe, del colore delle maglie abbiamo già parlato a Budapest).

Potreste mandarmi il nuovo testo di "Se perdo te" e di "Gli occhi verdi dell'amore"? Quelli originali li conosco bene a memoria, bisogna sapere anche i testi che descrivono lo spirito attuale del gruppo ...

ugè ha detto...

Nessuno commenta il resoconto della prima giornata?
Tutti aspettano la seconda giornata o anche la terza per esprimersi?
Mr. Blogger ha dimenticato di fare cenno a Fantozzi, Filini e Calboni al nigghete-club ed al buttadentro che parlava dei 50 kg. di f...-fitness, ad esempio....
Ma forse questa è tutta un'altra storia...

enrico iodice ha detto...

Mr Blogger nun è un computer e stà già a fà i miracoli pe' le condizioni de memoria che c'ha...

P.S. (ieri 212 contatti, zero commenti...)