Blog Ufficiale (rigorosamente umoristico!) della squadra di calcio degli Avvocati Pordenone
.
venerdì 27 aprile 2012
giovedì 26 aprile 2012
AVVOCUP, RECUPERO - A Padova si abbatte un tornado neroverde! (di Matteo Cornacchia)
mercoledì 25 aprile 2012
CAMPIONATO AMATORI - Ramarri sanzionati per violazione al regolamento...
Riporto di seguito il comunicato degli organizzatori del Campionato Amatori "Amici del Calcio":
A seguito inosservanza del regolamento del Campionato Amici del Calcio in materia di utilizzo di giocatori che abbiano fatto parte di incontri, per la stessa stagione sportiva (2011/2012), di campionato F.I.G.C. si rende noto alle società iscritte quanto segue:martedì 24 aprile 2012
TORNEO VIENNA - Tutto pronto per un week-end all'insegna di calcio e... birra!
"1st International 3rd Half Cup"
lunedì 23 aprile 2012
AVVOCUP - I convocati per giovedì 26 a Padova (di Toni Pollini)
La partita si disputerà presso il campo sito in NOVENTA PADOVANA (PD) via Roma, 141 (il campo dove per diversi anni si sono disputate le finali avvocup). CAMPO IN ERBA SINTETICA. Seguirà "terzo tempo" presso la stessa struttura.
domenica 22 aprile 2012
CAMPIONATO AMATORI - Tornano i ramarri: vittoria contro la capolista e record di punti in campionato!
SEDRANO (PN) - «Lunedì scorso contro l'Haiducii non siamo andati proprio bene...» (sconfitta 7-2, ndr): si partiva da questa laconica esternazione di un magnanimo Generale Celano per affrontare la sfida casalinga con la prima della classe. Pollini relaziona in spogliatoio i primi arrivati sulle puntuali defezioni di giornata, alcune dell'ultimo minuto: «Martini è ancora out (infortunio più grave del previsto), Toffoli non viene perché ha fatto un incidente in macchina (ma non si é fatto nulla), Vicenzotto é a casa con la febbre, Tirelli é dovuto andare a Verona, Feltrin l'ho prestato a Emo (non posso fargli il pacco! E' un amico!), Sarcinelli é a Vacile, mia moglie è a far compere e Conte dopo l'accoppiamento lamenta un principio di orchite!». A rimpinguare le fila dei ramarri c'é però il grande Gualco, appositamente giunto dalla capitale per calcare il manto erboso di Sedrano col numero "10" tatuato sulla schiena. Parte la gara e gli ospiti si fanno subito intraprendenti, gestendo il pallino del gioco. I ramarri si fanno vedere con un piazzato di Iodice dal limite dell'area non trattenuto dal portiere, ma nessuno è lesto ad approfittare della respinta (sarà l’unica conclusione verso la porta avversaria). Poco dopo, con una stupenda combinazione Gurnari-Simonato-Zanardo, quest'ultimo (dopo aver liquidato l'avversario diretto con un sombrero!) si presenta a tu per tu con il portiere ma, al momento di concludere, viene falciato da tergo: rigore (ma niente espulsione...). Gurnari va sul dischetto e realizza con un rasoterra a fil di palo. Di lì ha inizio il monologo degli avversari: prima del riposo si registrano un paio di provvidenziali interventi di Cornacchia ed un salvataggio sulla linea di Stella dopo un concitato batti e ribatti in area. Frattanto Mister Grigoletti matura un debito al chiosco per la sua prima espulsione (proteste) in neroverde. Nel secondo tempo si materializza la gara dei sogni, con il Tecnocad che si getta all'arrembaggio: si gioca ad una porta sola, barricate ad oltranza, due legni subiti (incrocio dei pali e traversa), grande sofferenza, salvataggi in extremis, un altro paio di super interventi del volatile naoniano e finalmente il grande sospiro di sollievo che accompagna il triplice fischio. Ebbene sì, ancora una volta la buona sorte ha premiato gli audaci... e la birra del chiosco così ha un gusto davvero speciale....
giovedì 19 aprile 2012
CAMPIONATO AMATORI - Le convocazioni per sabato 21 (di Toni Pollini)
AVVOCUP, GIRONE "B" - Nel recupero Padova supera Treviso
Ieri abbiamo perso 2 a 0. Tutte e due le squadre ampiamente rimaneggiate, ma la partita è risultata combattuta ed incerta fino all'ultimo; Padova più pericolosa nel primo tempo, chiuso sull'1 a 0, Treviso arrembante nel secondo, tanto che sfiora due volte il meritato pareggio, ma viene punita proprio all'ultimo minuto dal raddoppio di Padova. Abbiamo fatto pochi punti, ma venderemo cara la pelle nella fase successiva... Aurelio Munari (Treviso)
martedì 17 aprile 2012
CAMPIONATO AMATORI - Caporetto (di Matteo Cornacchia)
CAPORETTO (SLO) - E’ una sera fresca e tranquilla. Il cielo, plumbeo fino al tardo pomeriggio, inizia ad aprirsi e regala qualche squarcio di tramonto, prima dell’incombere dell’oscurità. Nulla fa presagire al peggio: c’è calma, c’è tranquillità, c’è pace. Anche il paesaggio si presenta splendido agli occhi delle truppe avvocate, che godono rilassate della piacevolezza della serata e di un manto erboso davvero bello: soffice, umido, verdissimo. La grande spianata, delimitata da curiose linee bianche in calce e gesso, è meravigliosa, mozza il fiato. Nessuno, nemmeno i Generali Pollini e Celano, immaginano che quell’ampia distesa sarà, di lì a poco, il teatro di una disfatta. Alle prime avvisaglie di manovre nemiche all’orizzonte, il colonnello Grigoletti assume il comando delle operazioni e dispone le proprie truppe in allerta, occupando zone strategiche del prato verde e affidando a suoi luogotenenti di fiducia l’organizzazione della difesa sul campo. C’è ancora silenzio. Una brezza fresca soffia sulla spianata. Poi un fischio. Assordante. Nemmeno il tempo di rendersi conto del segnale, e le truppe rumene si riversano in massa fra le maglie della prima linea di difesa, dove operano gli uomini del luogotenente Luisa Vissat. Nel giro di pochissimi minuti, forse venti, giungono in trincea diverse munizioni romene: colpi di mitraglia, pali, bombe a mano, rimpalli, colpi di baionetta, raffiche di proiettili, fendenti. Un soldato avvocato, solitario e disperato, prova a contenere i danni dell’offensiva tentando di ergere un muro con sacchi di sabbia davanti alla sua postazione di porta. Il tenente Cornacchia – questo il nome dell’impavido ufficiale – sembra riuscire nell’impresa, ma d’improvviso viene trafitto da un colpo di arma da fuoco sparato da distanza ravvicinata che lo supera e fa esplodere la rete alla sue spalle. Frattanto, il sergente Lombardini, durante un corpo a corpo d’altri tempi, viene gravemente ferito e abbandona anzitempo la tenzone. Con un’azione sconsiderata l’avamposto spilimberghese comandato dai caporalmaggiori Gurnari e Sarcinelli tenta di incunearsi fra le truppe nemiche e giunge con un ordigno fino ai confini della trincea rumena. Sarcinelli, piazzato l’ordigno al limite dell’area, innesca l’artificio e lo scaraventa in territorio straniero, provocando danni alla rete nemica (1 a 1). Dalle colline, il Generale Pollini, dall’alto della sua posizione ma soprattutto della sua esperienza, assiste alla scena e si produce in un “NOOOOOO” che fa da presagio al disastro. I rumeni, trafitti nell’orgoglio, intensificano le operazioni e molto prima del previsto scatenano l’inferno con la contraerea. Su un rapido rovesciamento di fronte si consuma anche il dramma del caporal Contento, che in preda alla disperazione si abbandona a un atto di ammutinamento e colpisce a freddo il suo compagno Cornacchia fra lo stupore dei commilitoni. Lo sgomento è ancora tanto quando un altro incursore rumeno si infila nella parte sinistra della trincea avvocata e fa diverse vittime prima di sfondare per la terza volta la barricata. Durante il breve periodo di armistizio i Generali e il colonnello Grigoletti provano a rinfrancare i superstiti: il caporal Contento, ancora sotto choc per l’accaduto, viene confortato e prova a fornire qualche timida spiegazione, che tuttavia non varrà a sottrarlo dalla corte marziale in caso di rientro in patria. La raccomandazione è ormai una sola: tenere, tenere e ancora tenere. Il sottotenente Toffoli la prende alla lettera e decide di tenere, tenere e ancora tenere… la palla in zone assai pericolose. Le spie rumene se ne avvedono e intercettata la sfera scaraventano sull’ormai tramortito tenente Cornacchia un’altra raffica di colpi. Artiglieria pesante, artiglieria leggera, contraerea, incursioni all’arma bianca: il comandante Rumeno Vedisfu fa affidamento a tutto il campionario a sua disposizione, senza alcuna pietà. Nell’ormai sguarnito campo base avvocato piove di tutto: piccioni, braccia, tortore, pali, cornacchie, traverssabato 14 aprile 2012
CAMPIONATO AMATORI - I convocati per lunedì 16 (di Toni Pollini)
.
.
.
AVVOCUP - Bergamo Lex si aggiudica il derby lombardo
Girone "A"
RIMINI LEX - FORO VIRGILIANO 0-0
BERGAMO LEX - JUS SPORT BRESCIA 3-0
MARCATORI: Mangoni, Scudeller, Scudeller
BERGAMO IMBATTUTA (di Luca Cerullo)
Brescia incerottata, in undici e, dopo pochi minuti con due giocatori stirati, schiera il secondo portiere, con caviglia distorta, centravanti... e soccombe nel derby lombardo. Partita frammentata, piena di infortuni (a tal proposito un enorme in bocca al lupo a Cerullo!), che si sblocca per un black-out difensivo delle rondinelle. Raddoppio con un rigore per sospetto svenimento del centravanti orobico e terzo gol in contropiede. Terzo tempo fenomenale in quel di Zanica. Davvero chapeau ai colleghi per l' ospitalità. Giulio Soldà (Brescia)
Girone "B"
A.C. FORENSE TRIESTE - JURIS MARCA TREVISO 2-2
MARCATORI: Brizzi (TS), Conselvan (TV), Conselvan (TV), Rossi (TS)
giovedì 12 aprile 2012
AVVOCUP - Le convocazioni per sabato 14 a Padova (di Toni Pollini)
AVVOCUP GIRONE "B" - Jus Sport Bassano: il poker è servito! (di Marco Santarcangelo)
JUS SPORT BASSANO - VENEZIA FOOTBALL LAWYERS 4-0
MARCATORI: Conte, Conte, Di Benedetto, Di Benedetto
4-0 SULLA CAPOLISTA VENEZIA E PARTITA PERFETTA
martedì 10 aprile 2012
sabato 7 aprile 2012
STORIE DI CALCIO – Il pallone di ghiaccio (di Locorotondo Production)
Il pallone come linguaggio universale prima ancora che come sport: lo testimoniano, in parti diverse del globo, i giocatori che lontani anni luce dal professionismo ne fanno comunque ragione di orgoglio.
giovedì 5 aprile 2012
COMUNICATO - Auguri Pasquali (di Toni Pollini)
Carissimo Enrico,
volevo, attraverso il BLOG, porgere gli auguri di Buona Pasqua ai due amici ai quali non sono riuscito a farli personalmente.
AVVOCUP – Parità nelle sfide dei Gironi “A” (recupero) e “B”
"Per Bergamo pareggite e Lotta Continua " (di Luca Cerulllo)
In quel di Castel Goffredo, Mantova e Bergamo hanno mandato in scena una disputa combattuta ed incerta sino all’ultimo. La tenzone è stata segnata sin dall’inizio dalle avversità atmosferiche: una pioggia continua e battente ha sferzato i pugnaci giocatori scesi in campo per tutti i 70 minuti di gioco. La pioggia incessante ha trasformato il perfetto manto erboso in un insidioso acquitrino. I vertici militari di Mantova, dopo attenta disamina delle carte meteo e dell’igrometro, hanno deciso di schierare sul terreno -anzi, sulle acque agitate di Castel Goffredo-11 lagunari in assetto da battaglia: gente tosta, rude in campo ed energica, con buone individualità in trincea ed anche oltre le linee nemiche. Di contro, il comitato rivoluzionario Orobico, composto dal subcomandante Mazzariol e da un itinerante Mister Rillo -alle 21.30 ancora inspiegabilmente fermo al casello di Desenzano- ha schierato in campo 11 agguerriti guastatori, specializzati nel sabotaggio delle infrastrutture avversarie, segnatamente caviglie, stinchi, quadricipiti. I vertici di Mantova, evidentemente intimoriti dalla pugnacia orobica, al 10’ del primo tempo decidono di ricorrere all’artiglieria pesante. Ill Generalissimo Presidente di Mantova ed il Colonnello Aiala, dall’alto della tribuna impartiscono un ordine perentorio: “azionate gli idranti contro il nemico, al nostro segnale scatenate l’inferno!”. Ed è così che si scatena un inferno d’acqua: con gli irrigatori puntati contro la linea difensiva orobica, la partita si fa accesa, anzi, bagnata. Il “ricco” Fachinetti e Cavallo Pazzo Cerullo vengono colpiti nella loro intimità da un getto d’acqua a circa 200 atmosfere. I due, benché ingiuriati nel fisico, non cedono al nemico e riprendono il combattimento. Quando la pressione degli avversari e dell’acqua cala, il prode Scudeller, simbolo indiscusso della rivoluzione orobica, si incunea nella roccaforte mantovana e, approfittando dell’incertezza delle torrette difensive, espugna la porta avversaria. Il gol nasce dagli sviluppi di un calcio d’angolo: la palla balla nell’area avversaria e l’ardito rivoluzionario sottoporta insacca, con il fido compagno di lotta Mangoni a guardargli le spalle. Mantova, ferita ed assediata, reagisce con inaudita violenza e dà il via ad una dura repressione: dopo un solo minuto un centrocampista orobico perde palla arrendendosi al nemico ed un lagunare i casacca rossa infila in contropiede il subcomandante Mazzariol. Nel corso della battaglia un incaricato Onu in maglia gialla, carico di Lambrusco, cerca di portare la pace in campo, estraendo 5 cartellini gialli per gioco violento (3 per Bergamo e due per Mantova, credo). La lotta è violenta, ma leale. Alcuni fra gli orobici, i puristi del gioco duro, tengono botta, in senso letterale. Uno più degli altri: il legionario Baruffi, dissidente in Francia in attesa di correre la Maratona di Parigi, pagato profumatamente per la trasferta di Mantova con il compito di fare lo scalpo agli avversari( Per la serie…“Inglorious Bastard”). Finisce il primo tempo e i 22 in campo si ritirano per ridefinire le strategie. Negli spogliatoi orobici ricompare misteriosamente Mister Rillo, il quale stende il nuovo piano di battaglia ed infonde coraggio alla truppa. A dargli man forte Colombo. Il difensore orobico, come un novello En
rico Toti, scende sul campo di battaglia nonostante una grave lesione al menisco, pronto, all’occorrenza, ad un eroico sacrificio. Dopo poco riprende la lotta. Mentre sul campo scorre l’acqua - e negli spogliatoi delle due squadre il Gatorade - altrove scorrono fiumi di lambrusco. L’incaricato Onu dà segni visibili di disorientamento e mette a dura prova le delegazioni diplomatiche di Mantova e Bergamo. Mantova recrimina, forse giustamente, per un fuorigioco inesistente: l’arbitro decide di fermare un giocatore in casacca rossa lanciato a rete per presunta violazione della convenzione FIFA sui diritti degli uomini in fuorigioco. Bergamo tenta di colpire di rimessa, come può. A metà del secondo tempo Mazzariol decide di usare armi non convenzionali, nello specifico le bombe al fosforo: entra Rillo, il fosforo del centrocampo orobico. Le polveri bagnate degli orobici si riaccendono. Alcuni colpi di mortaio, con traiettoria accuratamente calibrata da Rillo, preoccupano Mantova. Ma sono i padroni di casa a sfiorare il gol in due occasioni: la prima su azione di rimessa, con la palla che quasi accarezza il palo; la seconda nata da una percussione sulla fascia sinistra, con palla crossata al centro provvidenzialmente fermata da una pozza d’acqua a pochi centimetri dalla linea di porta. Dopo poco i venti di guerra cessano. L’incaricato Onu, con un triplice fischio, ferma le ostilità. Così si chiude la battaglia, dopo 80 minuti di dura lotta. Mantova non è stata espugnata, ma lo spirito rivoluzionario orobico è salvo. La rivoluzione si compirà con gli acerrimi nemici Bresciani! (sperem). Hasta la Victoria siempre!
Ps. Terzo tempo luculliano onorato alla grande da entrambe le squadre e dal mitico Presidente Mantovano. Onore agli avversari, tosti e corretti!
Luca Cerullo (Bergamo)
mercoledì 4 aprile 2012
INTERVISTE ESCLUSIVE – Eugenio “Gegè” Pergola: un giovanotto a spasso per il mondo da… mezzo secolo!
PORDENONE - La ricorrenza è di quelle storiche che capitano una sola volta nella vita (così come tutti gli altri compleanni d’altronde...): per i suoi brillanti cinquant'anni, che si celebrano proprio quest'oggi, il nostro Gegè ha voluto fare un regalo davvero speciale ai lettori del BLOG, concedendo un'intervista esclusiva a tutto tondo. Veniamo allora subito al dunque, non prima però di aver formulato il debito augurio: BUON COMPLEANNO UGE’!!!
G.: «Ah, già... lo sci di fondo! Li mortacci tua... Per me un inverno senza neve é come una bella donna che, nel fiore degli anni, decide di farsi suora: uno spreco pazzesco!».
martedì 3 aprile 2012
CAMPIONATO AMATORI - Cinque schiaffi dal Milan Club!
DOMANINS (PN) - Partita da dimenticare in fretta quella di ieri sera contro il Milan Club, cominciata male (anche come approccio mentale) e finita peggio. Pronti via e, su un'azione innocua, Cornacchia chiama palla in uscita alta, ma Cesaratto non intende: scontro violento tra i due e sfera sui piedi dell'attaccante di casa che infila la porta sguarnita con un pallonetto. Ivan, tramortito, é costretto a lasciare il campo per la contusione riportata al collo (augurissimi!). La penuria di difensori costringe Stella e Feltrin in marcatura. I ramarri faticano a mettersi in moto, ma comunque prima della fine del tempo riescono ad agguantare il pareggio con un bel lancio smarcante di Zanardo per il rientrante "Giorgione" Tirelli che insacca sull'uscita del portiere. Si va negli spogliatoi coi ramarri in crescendo. La ripresa però si apre purtroppo con il classico tiro della domenica che riporta in vantaggio i locali (bordata dallo spigolo dell'area che coglie l'incrocio più lontano). Passano pochi minuti e da un rimpallo fortunoso su una palla persa malamente in uscita, nasce un assist al bacio per l'attaccante avversario che si invola verso Cornacchia: fallo di Feltrin, rigore, espulsione, 3-1 e gara archiviata. Di lì alla fine si contano solo una dozzina di fuorigioco fischiati ai padroni di casa ed altre due comode segnature che appesantiscono oltremodo la serata. In conclusione due osservazioni che, forse, aiutano a spiegare almeno in parte quanto accaduto: 1) quella di ieri sera era la quinta partita negli ultimi 12 giorni; 2) i neroverdi hanno avuto un pessimo approccio alla gara: numerosi arrivi al campo in grave ritardo, riscaldamento autogestito ed a ranghi ridotti, scarsa concentrazione. Nel calcio nulla accade per caso...lunedì 2 aprile 2012
domenica 1 aprile 2012
CAMPIONATO AMATORI - Le convocazioni per lunedì 2 aprile (di Toni Pollini)
AVVOCUP - Con Trieste un successo soffertissimo!
SEDRANO (PN) - Quanti episodi sono racchiusi dentro a quel classico risultato di 2-0, solo apparentemente banale e scontato, ma in realtà a dir poco rocambolesco. Tanto per sgomberare il campo da possibili equivoci, va detto subito che i ramarri sono incappati in una pessima (eufemismo!) giornata, sotto ogni profilo, riuscendo pur tuttavia a portare a casa il risultato pieno solamente con la forza dei nervi e, principalmente, grazie agli strepitosi e ripetuti interventi del proprio portiere, che sono risultati semplicemente decisivi. Qualcuno potrà dire: «Beh?!? Il portiere fa pur sempre parte della squadra, no?!?». Già, per nostra grande fortuna... Sin dall'avvio si percepisce la scarsa vena di giornata dei ramarri togati, che non fronteggiano l'avversario con la dovuta determinazione ed appaiono molli. Cornacchia apre la s
erie delle parate deviando oltre la traversa un insidioso fendente destinato all'incrocio. Poco dopo, su un calcio d'angolo, Kaptán Vissat sale sulla giostra a seggiolini (più nota col nome di "calcinculo") e con una poderosa spinta spedisce l'avversario in cielo: l'attaccante triestino non riesce a cogliere la coda di coniglio agganciata all'asta, ma in compenso si procura il penalty! Il numero "30" (oggi con lode!) naoniano si distende e respinge il tiro centrale dagli undici metri. Lo scampato pericolo non sveglia i ramarri, tutt'altro! Intorno al 20' Stella, con un abile gioco di prestigio, riesce a far scomparire contemporaneamente dalla gara in un istante ben due compagni: retropassaggio suicida intercettato dal brevilineo e sgusciante avanti triestino che punta solitario verso la porta, fallo da ultimo uomo di Iodice, espulso (fuori uno!), neroverdi in 10, esce Vicenzotto (fuori due!) per Boschian. Prima dell'intervallo, si registra un timido tentativo di Simonato respinto dal valente estremo difensore ospite. Nella ripresa Mister Grigoletti inserisce forze fresche e si vede qualcosa di meglio. Il subentrato Feltrin imperversa sulla fascia e sfiora il vantaggio con una conclusione sotto porta che finisce alta. Poco dopo, con un fallo di mano ingenuo a centrocampo, si annota un cartellino rosso (somma di ammonizioni) anche per gli ospiti: parità numerica ristabilita! Ma Simonato non ci sta: dopo
un fuorigioco fischiato, invita l'arbitro a ritrovare la propria regolarità intestinale, seguono, nell'ordine, un signorile cartellino giallo con diffida, nuovo ed insistente invito dell’attaccante posseduto, sacrosanto cartellino rosso. Si prosegue così in 9 contro 10. La gara viene decisa a 15' dal termine con un guizzo del neoentrato Martini che, partendo da una probabile posizione di off-side sfuggita ai più, si accentra dalla fascia, supera due difensori in corsa e infila la rete con un diagonale sull'uscita del portiere. Gara chiusa? Macché! Un paio di minuti più tardi Cornacchia si produce in un salvataggio miracoloso su una conclusione ravvicinata a botta sicura della punta triestina. Frattanto Martini accusa un infortunio muscolare e lascia il campo trasportato a braccia: dentro l'affamato Tatanka Celano. I triestini non si arrendono e nel giro di 5 secondi (!) costringono Cornacchia a tre (!) respinte consecutive su altrettante conclusioni ravvicinate, mentre i compagni osservano ammirati ed... immobili! Passa un minuto (siamo allo scadere) e De Gottardo, con una percussione sulla sinistra, semina un paio di avversari e porge su un piatto d'oro al solitario Tatanka appostato sul dischetto la palla del 2-0: controllo e tiro che si infila in rete tra le gambe di un difensore. Il triplice fischio finale viene accolto con un grande sospiro di sollievo... Domani sera di nuovo in campo per gli Amatori: ah, come é duro il mestiere del calciatore...





