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giovedì 26 aprile 2012

AVVOCUP, RECUPERO - A Padova si abbatte un tornado neroverde! (di Matteo Cornacchia)


Il Tabellino
JUSPORT PADOVA – AVVOCATI PORDENONE 1-5 (1-2)
Formazione: Cornacchia, Cesaratto (Zanardo), Rumiel, Luisa Vissat [C] (Tirelli), Boschian, Feltrin, Stella, De Gottardo (Gurnari), Bellinato, Toffoli, Vicenzotto (Celano). A disposizione: Brovedani.
Marcatori: Vicenzotto (PN), Arena (PD), Vicenzotto (PN), Feltrin (PN), Toffoli (PN), Tirelli (PN).


NOVENTA PADOVANA (PD) - Questa volta partiamo dalla notizia. Anzi, dalle notizie: gli Avvocati Pordenone battono 5 a 1 lo Jusport Padova e si aggiudicano la vittoria del girone B. Nel mezzo, però, c’è una cronaca che parte già dal tardo pomeriggio, quando nel parcheggio della piscina comunale di Pordenone il patron Pollini tiene una riunione informale con i suoi giocatori per tornare sui fatti del campionato amatori. Il rischio, in effetti, è che la testa sia altrove e che la partita con Padova possa in qualche modo risentirne. Il secondo discorso Pollini lo tiene negli spogliatoi, prima del riscaldamento, e serve a caricare i suoi: “Ragazzi, questa partita non conta niente. Le partite che contano arriveranno nella fase successiva”. Il saggio Toni, fresco diplomato al corso di “Psicologia Spiccia” del CEPU, sa bene come trattare i suoi giocatori: c’è il rischio, insomma, che la testa sia altrove e che la partita con il Padova possa in qualche modo risentirne. Il terzo discorso Pollini lo tiene sempre negli spogliatoi, dopo il riscaldamento e subito prima di entrare in campo: “Il Generale ed io abbiamo spiato gli avversari: sono in 8 per cui, mi raccomando, crognolatene uno che rimangono in sette…”. Gran risata di tutti e rischio, sempre più concreto, che la testa sia altrove e che la partita con Padova possa in qualche modo risentirne. Al fischio d’inizio i padovani riescono a mettere in campo 9 uomini, ma Pordenone non sembra approfittarne. La testa, come dire, è altrove e onestamente non so ancora spiegarmi il perché… I ramarri passano subito in vantaggio con Vicenzotto, è vero, ma per tutto il primo tempo non riescono a concretizzare la superiorità numerica e si perdono in un mare di passaggi inconcludenti che consentono sempre agli avversari di chiudersi con ordine nella propria metà campo. La leziosità è tanta e tale che la formazione padovana (nel frattempo salita a 10 effettivi) colpisce in contropiede e trova il pareggio lungo l’autostrada appositamente sgomberata dai ramarri. Toni Pollini tiene allora il quarto discorso (meglio noto come “Discorso ai beati e ai santi del cielo tutti”). La disposizione tattica improvvisata dai padroni di casa scombina i piani anche agli uomini di Mr. Grigoletti (giunto in panchina a partita iniziata), con il classico 3-5-2 rivisitato in un più creativo 2-7-1, ma anche 2-8-0, ma anche 3-2-5, ma anche… fate voi (basta che la somma dia 10, va bene tutto). All’ultimo secondo utile una bella iniziativa di De Gottardo mette Vicenzotto nelle condizioni di raddoppiare e di chiudere la prima frazione di gioco sul risultato di 2 a 1, con lo Jusport Padova finalmente in grado di schierare una formazione completa. Nella ripresa, in undici contro undici e con qualche aggiustamento tattico da parte di Mr. Grigoletti, la partita cambia. La parità numerica cancella di colpo tutti gli atteggiamenti superficiali del primo tempo e fra i neroverdi (di bianco vestiti) si respira nuovamente il giusto clima partita, con concentrazione, determinazione e aggressività. Paradossalmente, nel momento in cui ci si sarebbe aspettati il forcing padovano, Pordenone gioca meglio e con più scioltezza. La rete di Feltrin, per quanto fortunosa, è meritata e mette la partita in discesa. I giovani rampanti Toffoli e Tirelli chiudono la pratica con altre due marcature mentre la difesa, ottimamente guidata dal rientrante Rumiel, non corre alcun rischio per tutta la seconda frazione di gioco. Terzo tempo di livello che personalmente ricorderò a lungo per aver battuto il record mondiale di olive ascolane. Esperienza interessante anche quella che ho vissuto stamattina in bagno, ma troppo intima per poter essere raccontata a tutti…

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Primo tempo maluccio; secondo tempo decisamente meglio.
Terzo tempo, assente e quindi non posso giudicare.
Ricordo a Matteo e Marcus che avanzo una birra (anzi 2...una a "cranio").
Stamattina, complici le poche e disturbate ore di sonno, il collo è piuttosto dolorante.
Ivan

enrico iodice ha detto...

Semplicemente GRANDISSIMI!!!

ugè ha detto...

Bravissimi!!!!!!!!

E bentornato Rumnold (ma anche Ivan..)!