.

.

giovedì 5 aprile 2012

AVVOCUP – Parità nelle sfide dei Gironi “A” (recupero) e “B”

.
Girone “A” (recupero)
FORO VIRGILIANO – BERGAMO LEX 1-1
MARCATORI: Scudeller (BG), Magri (MN)

"Per Bergamo pareggite e Lotta Continua " (di Luca Cerulllo)

In quel di Castel Goffredo, Mantova e Bergamo hanno mandato in scena una disputa combattuta ed incerta sino all’ultimo. La tenzone è stata segnata sin dall’inizio dalle avversità atmosferiche: una pioggia continua e battente ha sferzato i pugnaci giocatori scesi in campo per tutti i 70 minuti di gioco. La pioggia incessante ha trasformato il perfetto manto erboso in un insidioso acquitrino. I vertici militari di Mantova, dopo attenta disamina delle carte meteo e dell’igrometro, hanno deciso di schierare sul terreno -anzi, sulle acque agitate di Castel Goffredo-11 lagunari in assetto da battaglia: gente tosta, rude in campo ed energica, con buone individualità in trincea ed anche oltre le linee nemiche. Di contro, il comitato rivoluzionario Orobico, composto dal subcomandante Mazzariol e da un itinerante Mister Rillo -alle 21.30 ancora inspiegabilmente fermo al casello di Desenzano- ha schierato in campo 11 agguerriti guastatori, specializzati nel sabotaggio delle infrastrutture avversarie, segnatamente caviglie, stinchi, quadricipiti. I vertici di Mantova, evidentemente intimoriti dalla pugnacia orobica, al 10’ del primo tempo decidono di ricorrere all’artiglieria pesante. Ill Generalissimo Presidente di Mantova ed il Colonnello Aiala, dall’alto della tribuna impartiscono un ordine perentorio: “azionate gli idranti contro il nemico, al nostro segnale scatenate l’inferno!”. Ed è così che si scatena un inferno d’acqua: con gli irrigatori puntati contro la linea difensiva orobica, la partita si fa accesa, anzi, bagnata. Il “ricco” Fachinetti e Cavallo Pazzo Cerullo vengono colpiti nella loro intimità da un getto d’acqua a circa 200 atmosfere. I due, benché ingiuriati nel fisico, non cedono al nemico e riprendono il combattimento. Quando la pressione degli avversari e dell’acqua cala, il prode Scudeller, simbolo indiscusso della rivoluzione orobica, si incunea nella roccaforte mantovana e, approfittando dell’incertezza delle torrette difensive, espugna la porta avversaria. Il gol nasce dagli sviluppi di un calcio d’angolo: la palla balla nell’area avversaria e l’ardito rivoluzionario sottoporta insacca, con il fido compagno di lotta Mangoni a guardargli le spalle. Mantova, ferita ed assediata, reagisce con inaudita violenza e dà il via ad una dura repressione: dopo un solo minuto un centrocampista orobico perde palla arrendendosi al nemico ed un lagunare i casacca rossa infila in contropiede il subcomandante Mazzariol. Nel corso della battaglia un incaricato Onu in maglia gialla, carico di Lambrusco, cerca di portare la pace in campo, estraendo 5 cartellini gialli per gioco violento (3 per Bergamo e due per Mantova, credo). La lotta è violenta, ma leale. Alcuni fra gli orobici, i puristi del gioco duro, tengono botta, in senso letterale. Uno più degli altri: il legionario Baruffi, dissidente in Francia in attesa di correre la Maratona di Parigi, pagato profumatamente per la trasferta di Mantova con il compito di fare lo scalpo agli avversari( Per la serie…“Inglorious Bastard”). Finisce il primo tempo e i 22 in campo si ritirano per ridefinire le strategie. Negli spogliatoi orobici ricompare misteriosamente Mister Rillo, il quale stende il nuovo piano di battaglia ed infonde coraggio alla truppa. A dargli man forte Colombo. Il difensore orobico, come un novello Enrico Toti, scende sul campo di battaglia nonostante una grave lesione al menisco, pronto, all’occorrenza, ad un eroico sacrificio. Dopo poco riprende la lotta. Mentre sul campo scorre l’acqua - e negli spogliatoi delle due squadre il Gatorade - altrove scorrono fiumi di lambrusco. L’incaricato Onu dà segni visibili di disorientamento e mette a dura prova le delegazioni diplomatiche di Mantova e Bergamo. Mantova recrimina, forse giustamente, per un fuorigioco inesistente: l’arbitro decide di fermare un giocatore in casacca rossa lanciato a rete per presunta violazione della convenzione FIFA sui diritti degli uomini in fuorigioco. Bergamo tenta di colpire di rimessa, come può. A metà del secondo tempo Mazzariol decide di usare armi non convenzionali, nello specifico le bombe al fosforo: entra Rillo, il fosforo del centrocampo orobico. Le polveri bagnate degli orobici si riaccendono. Alcuni colpi di mortaio, con traiettoria accuratamente calibrata da Rillo, preoccupano Mantova. Ma sono i padroni di casa a sfiorare il gol in due occasioni: la prima su azione di rimessa, con la palla che quasi accarezza il palo; la seconda nata da una percussione sulla fascia sinistra, con palla crossata al centro provvidenzialmente fermata da una pozza d’acqua a pochi centimetri dalla linea di porta. Dopo poco i venti di guerra cessano. L’incaricato Onu, con un triplice fischio, ferma le ostilità. Così si chiude la battaglia, dopo 80 minuti di dura lotta. Mantova non è stata espugnata, ma lo spirito rivoluzionario orobico è salvo. La rivoluzione si compirà con gli acerrimi nemici Bresciani! (sperem). Hasta la Victoria siempre!

Ps. Terzo tempo luculliano onorato alla grande da entrambe le squadre e dal mitico Presidente Mantovano. Onore agli avversari, tosti e corretti!

Luca Cerullo (Bergamo)

_______________________________________________
.
Girone “B”
JURIS MARCA TREVISO – JUS SPORT BASSANO 2-2
MARCATORI: Agostini (B), Conselvan (TV), Campion (TV), Di Benedetto (B) rig.

Ieri sera Juris ha sprecato una ghiotta occasione per rilanciarsi nelle parti alte della classifica con un pareggio 2 a 2 subito nell'ultimo quarto d'ora su rigore, dopo che Bassano era andato in vantaggio fortunosamente nel primo tempo per una sfortunata carambola su tiro da fuori che ha sorpreso l'incolpevole Causin; pareggio ottenuto sempre nel primo tempo grazie ad un'ottima combinazione Campion-Conselvan conclusa dal nostro bomber da par suo. Partita comunque molto equilibrata, non bella, ma certo "vissuta" da entrambe le squadre, con Juris che faticava a tessere il proprio gioco per la logica difficoltà di combinarsi tra le due anime della squadra, quella rodata dall'Over40 e la linfa giovane appena inserita. Il secondo tempo cominciava con una Juris più intraprendente, che spingeva e macinava più gioco, coronando gli sforzi con una invenzione pura di Campion, che su angolo segnava direttamente dalla bandierina, lasciando stupefatti i bassanesi (e non solo); Bassano tuttavia continuava ad essere pericoloso ed in una concitata azione al limite della nostra area otteneva il calcio di rigore del pareggio. Inutile lo sforzo finale di Juris che spingeva molto ma sprecava alcune ghiotte occasioni, tra cui una clamorosa proprio con Campion che a due metri due dalla linea di porta completamente libera, per colpa di un rimbalzo anomalo della palla, toccava malissimo e spediva fuori. Peccato perché sembrava veramente la volta buona per ottenere i primi tre punti. Aurelio Munari (Treviso)
.

Nessun commento: