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sabato 7 aprile 2012

STORIE DI CALCIO – Il pallone di ghiaccio (di Locorotondo Production)

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Il pallone come linguaggio universale prima ancora che come sport: lo testimoniano, in parti diverse del globo, i giocatori che lontani anni luce dal professionismo ne fanno comunque ragione di orgoglio.
In Groenlandia il 90% del territorio è coperto dal ghiaccio. Da quelle parti l'inverno è un abisso e la luce un'astrazione. Passano navi piene di container e uomini soli, cadono aerei americani con ordigni nucleari a bordo (accadde nel 1968 e 40 anni dopo, il mistero permane), le temperature sono insopportabili, ma su 55.000 abitanti, i tesserati di una federazione ancora non riconosciuta dall'Uefa, raggiungono le cinquemila unità. Tra loro, su 77 squadre totali, anche 500 donne. Ogni estate, nel mese di luglio, su terreni di ghiaia spazzati dal vento, danno vita ad un vero e proprio campionato. Dura una settimana. Il primo fu giocato nel 1971, anno di nascita della Federcalcio locale. L’evento è di rilevanza nazionale. Un torneo che riunisce otto squadre, qualificatesi a livello regionale, suddivise in due gironi. Le prime due di ogni gruppo si giocano ai playoff la coppa, e soprattutto la gloria, per 359 giorni l’anno. Per i ragazzini di queste parti l'eroe non è Cristiano Ronaldo ma Niklas Kreutzman, partito da qui e arrivato alla serie B danese...
Proprio nei giorni in cui il paese si è definitivamente mosso nella direzione di un'indipendenza cercata dalla Danimarca, potrebbe cadere l'embargo su scarpini e spogliatoi. La Fifa aspetta la costruzione di un campo in erba sintetica. Tra pescatori e ingegneri, ci riflettono da tempo. Accadrà. Se non domani, molto presto. Allora, in luogo delle amichevoli con le Far Oër, la Groenlandia potrebbe finire a duellare con Scozia e Inghilterra, magari in casa propria.
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BUONA PASQUA!
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1 commento:

pierfrancesco ha detto...

lunedì 16 aprile amichevole in Groenlandia