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sabato 28 marzo 2009

AVVOCUP 2009, 5^ giornata - Nell'anticipo pareggio tra Mantova e Bassano

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MANTOVA - Ieri sera a Mantova si è disputata la gara d'anticipo della 5^ giornata del Torneo Forense che vedeva opposte le compagini del Foro Virgiliano e dello Jus Sport Bassano. La sfida si è chiusa in parità (2-2), con i padroni di casa a rincorrere gli ospiti che si sono portati per due volte in vantaggio.
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Ecco la cronaca succinta del nostro inviato speciale mantovano Gaetano Alaia: «Primo tempo 0 a 0. Nel secondo gol loro con un uomo lasciato solo nell'area piccola. Pareggio di Boninsegna con fuga sull'ala sinistra e pregevole pallonetto. Poi eurogol di Bassano con Di Benedetto che da fuori area incrocia e scavalca il portiere anziano di Mantova. A 10' dalla fine punizione nel "7" di Ferrari. All'ultimo minuto fuga di Galdi, Parolin lo disturba irregolarmente dentro l'area, ma il nostro non cade, tira scomposto e la palla esce di un soffio».
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Vi proponiamo anche l'immancabile cronaca di parte bassanese del nostro inviato speciale Nereo Merlo: «JUS SPORT BASSANO, ANCORA UN PAREGGIO A MANTOVA. Due volte in vantaggio, due volte ripresi. Bella partita, molto tecnica. Il Bassano va a Mantova privo di tre uomini del centrocampo: Bizzotto, Farronato e Gasperini. Mister Taras mette in campo la migliore formazione possibile ed imbriglia per tutto il primo tempo le trame dei virgiliani. Primo tempo che si conclude senza che le due squadre abbiano mai effettuato alcun tiro in porta. Nel secondo tempo si trovano più spazi per affondare. La prima ghiotta occasione tocca al Mantova con tiro fuori di poco. Ma è il Bassano a passare: bella azione manovrata con cross finale di Chiminazzo che trova ben piazzato Agostini che dall’area piccola insacca per l’ 1 a 0. Reagisce il Mantova che trova il pareggio con Boninsegna. L’azione era però viziata da un netto fuori gioco di almeno due metri, non visto dall’arbitro… così è il calcio. Bassano non ci sta e torna in vantaggio: Muschitiello da trenta metri lancia una palla millimetrica per Di Benedetto, che lascia rimbalzare e, da fuori area, di collo pieno, insacca imparabilmente all’incrocio. Peccato per chi non c’era e non potrà vederlo nemmeno in cineteca. Su punizione il Mantova trova però nuovamente il pareggio. I giallorossi possono solo recriminare sulla formazione e sul piazzamento della barriera. Occasionissima per il Mantova all’ultimo secondo di recupero con palla che finisce di un soffio a lato su un contrasto tra il centrale bassanese Parolin e l’attaccante virgiliano. Forse non si è voluto rovinare con il risultato del campo il bellissimo e caloroso terzo tempo che, come nei precedenti incontri, aspettava le due squadre ormai “gemellate”».
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Partita senza storia fra Juris Marca Treviso e Bergamo Lex, non tanto in ragione della superiorità tecnica dei padroni di casa, quanto a causa delle amnesie difensive degli ospiti. I primi dieci minuti di gioco scorrono all'insegna dell'equilibrio. Le squadre, complici il terreno sconnesso ed un fastidioso vento, non riescono a tessere la trama del gioco. Le palle perse su errore non provocato, soprattutto da parte orobica, non si contano. Treviso, tuttavia, rimedia alle imprecisioni con la possanza fisica ed una maggior aggressività. Al 20° minuto di gioco la svolta. L'ala sinistra trevigiana si invola sulla fascia sbarazzandosi in agilità dei difensori bergamaschi. Giunto in prossimità del fondo, effettua un innocuo cross rasoterra. La palla attraversa stancamente l'area orobica e coglie impreparato il n. 3 di Bergamo (chi vi scrive). Il difensore orobico, vittima del fondo irregolare e della miopia, lascia che il pallone raggiunga l'avversario alle sue spalle, il quale in scioltezza infila il pallone nella porta di un incolpevole Mazzariol. L'attesa reazione di Bergamo non c'é. Anzi, al 34° minuto circa é Treviso a raddoppiare: un tiro-cross dalla sinistra coglie impreparato l'estremo difensore bergamasco, che non trattiene il pallone lasciandolo ricadere nell'area piccola, dove si vivono attimi di paura e concitazione. Il batti e ribatti fra i difensori bergamaschi e gli avanti trevigiani si conclude con la palla che, timida, varca inesorabilmente la linea di porta, non prima di aver impattato sulla traversa. La partita é ormai segnata. Bergamo sconsolata rientra negli spogliatoi. Dopo l'intervallo le squadre scendono in campo con uno spirito diverso. Bergamo, finalmente pugnace ed aggressiva, dopo un primo tempo senza carattere, mostra gli attributi agli avversari i quali, per nulla intimoriti, al 40° minuto profittano dell'ennesimo errore. Luca Cagnazzo perde ingenuamente palla sulla trequarti campo. Un centrocampista trevigiano imbecca il proprio esterno destro, che in assoluta libertà, con un infido tiro in diagonale, sigla il terzo gol. La squadra orobica tenta il tutto per tutto, riversando in campo cuore, polmoni e orgoglio. Treviso attende e si lascia aggredire. Al 55° minuto gli ospiti accorciano le distanze: lancio lungo dalla trequarti per il miope Cerullo che si invola sulla fascia sinistra, punta in velocità il centrale difensivo trevigiano, lo supera e, arrivato sul fondo, porge la palla a Scudeller che insacca. Nei minuti a seguire i bergamaschi mettono in apprensione la difesa trevigiana, senza tuttavia dare concretezza ad un'aggressività che, certamente, gli ospiti avrebbero dovuto mostrare sin dal primo minuto.
La partita si chiude sul 3-1. Ora lo spettro del cucchiaio di legno aleggia sulla Bergamo Lex. Urge una reazione decisa.

Note a margine.

Arbitro (il fascino discreto della giacchetta nera).
Certamente il miglior arbitro che abbia mai diretto una nostra partita in oltre due anni di Avvocup. Un direttore di gara con gli “attributi”, nonostante la leggiadria: in ottima condizione fisica, sempre vicina all'azione, puntuale negli interventi, inflessibile con i simulatori, sicura di sé, padrona del regolamento. Insomma, un Collina al femminile, ma con qualcosa in più. Voto 8, per il 10 attendiamo il prossimo incontro.

Terzo tempo.
Contesto di prestigio ed accogliente. Atmosfera calorosa allietata dalla presenza dell'arbitro. Sin dal primo minuto trevigiani si dedicano con avidità alle ricche libagioni. I Bergamaschi, per nulla abbattuti nel morale, si consolano con il direttore di gara, che a tavola sfodera lo stesso fascino mostrato in campo. Gli orobici, spenti e svogliati per buona parte della gara, nel terzo insidiano ripetutamente il direttore di gara: dall'avvocato navigato al praticante imberbe nessuno é resta insensibile al fascino discreto dell'Arbitro. Voto 10.

Ammoniti: per Bergamo nessuno. Per Treviso non so, ero distratto dagli occhi cerulei dell'Arbitro :-)

La prossima a Mantova...........dove ci attende il super-Presidente, l'uomo più simpatico dell'Avvocup! E non saranno mazzate! Stavolta si vince! Lo prometto!

F.to Luca Cerullo (n.3)