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lunedì 4 maggio 2009

"1° TORNEO INTERNAZIONALE FORENSE DI FOOD-BALL": le gare di venerdì

. IL TRIANGOLARE DEL GIRONE "B" (di Francesco Maiorana) . BARBEANO (PN) - Eccovi nella cronaca dettagliata dell'inviato Francesco "Ciccio" Maiorana il resoconto delle gare del triangolare disputato a Barbeano. .
POTENZA - UDINE 2-1 arbitro signor Campaniello di Spilimbergo Le due compagini sin dalle prime schermaglie dimostrano di voler ben figurare nel prestigioso torneo Food - Ball, tant'è che il ritmo della partita, nonostante il caldo, è di buon livello. I primi a farsi notare sono i giocatori friulani con il fluidificante Capomacchia che al 3' si invola lungo la fascia sinistra, si insinua all'interno della difesa avversaria ma a quel punto, conclude con un tiro-cross da dimenticare. Dall'altra parte, al 7' per il Potenza Mecca, che si può definire il più classico dei numeri 10, con un tiro dal limite cerca di impegnare il portiere udinese che non ha alcuna difficoltà a far sua la sfera. Si giunge così al 10' minuto quando con un preziosismo dei suoi Burelli, per la squadra udinese, riesce a liberare sempre Capomacchia al limite dell'area avversaria ma quest'ultimo, sebbene da buona posizione, cincischia eccessivamente con il pallone tra i piedi, per perdersi così in un bicchiere d'acqua facendo sfumare quella che poteva essere una pericolosa azione offensiva. Al 12' si sblocca il risultato, ancora Burelli, ben imbeccato da Visonà, si guadagna una punizione dal limite dell'area che Brosolo trasforma magistralmente in rete con una punizione a giro, certamente un colpo che gli appartiene. Da questo momento in poi, Udine sparisce dal campo e Potenza inizia a prendere il sopravvento. Al 14' ci pensa Laieta ad impensierire la difesa friulana, con un potente tiro dal limite, ma la conclusione viene respinta dentro l'area con la schiena da un avversario. Successivamente la sgusciante punta lucana, che neanche a farlo apposta porta il nome di Biscione, cerca di approfittare di un'incertezza del portiere udinese che, dopo un tiro dal limite, non trattiene al meglio la palla, ma la conclusione lambisce il palo e nulla più. Dopo queste avvisaglie giunge il goal del pareggio lucano con un potentissimo tiro dal limite di Panico che trovatosi al limite dell'area con la sfera tra i piedi non ci pensa due volte a scagliare la sfera sotto l'incrocio dei pali ove il portiere friulano non ci può proprio arrivare. Un vero eurogoal !!! Complimenti !!! Oramai il Potenza è padrone assoluto del campo mentre la compagine udinese si scioglie come neve al sole, tant'è che al 20' i lucani si portano in vantaggio. Rapido contropiede innescato dal solito Mecca che conquista palla a centrocampo, serve in profondità la punta Biscione che portatosi sul fondo crossa al centro dove si avventa sul pallone come un rapace il suo compagno di reparto, Roccanova il quale in scivolata anticipa l'avversario e sigla la rete del 2 a 1. Il vantaggio, nonostante le proteste della squadra udinese per una sospetta posizione di fuorigioco di Biscione, è assolutamente meritato. Ma i giocatori della squadra potentina hanno ancora birra in corpo ed imperversano all'interno della metà campo avversaria (a proposito di birra ... qualche tifoso dal chiosco, da par suo, in antitesi ai giocatori della compagine lucana dimostra, invece, di avere già tanta birra in corpo ...). Al 24' altro contropiede di Mecca che questa volta decide di fare tutto da solo e con una conclusione dal limite costringe il portiere ad una non facile deviazione in calcio d'angolo. Oramai la difesa friulana appare una vera e propria difesa presepe... Tant'è che dal successivo corner, tutti fermi come belle statuine… e Biscione nonostante la statura in qualche modo lo potrebbe penalizzare, tutto solo, colpisce la sfera non centrando però la porta, sprecando così la più classica delle occasioni da goal. Anche questo episodio non scuote i virgulti friulani, anzi! Al 32' è il portiere udinese a meritare gli applausi per due parate strepitose su conclusioni ravvicinate e consecutive di Biscione e Mecca. A quel punto l'arcigno difensore lucano Robilotta, evidentemente annoiato dall'inconsistenza dell'attacco friulano, decide di fare annotare il suo nome nel taccuino del preciso arbitro Campaniello facendosi ammonire per reiterate proteste dopo un evidente fallo a metà campo. Ma da lì in poi non succede più nulla, Udine nonostante la voglia non ha più idee per trovare la via del goal pertanto Potenza ha vita facile e così conquista la vittoria in maniera ampiamente meritata.
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UDINE - SALISBURGO 3-1 arbitro Campaniello di Spilimbergo Udine vuole riscattare la sconfitta patita con Potenza e, per questa ragione, parte all’arrembaggio, sorprendendo in qualche modo la squadra austriaca che, data l’età media più alta, sembra necessitare di qualche minuto di ambientamento. E’ così Grosso, il fluidificante di fascia destra della compagine friulana, che al 2’ mette paura alla difesa austriaca con un tiro dal limite che finisce alto sopra la traversa. L’azione suscita l’interesse di uno spettatore, sicuramente di spiccata origine spilimberghese, il quale, dal chiosco ove si trova, considerata la particolare altitudine raggiunta dalla sfera esclama “Alta ca si suiii…” (traduzione per i più “alta che si asciughi …”). Dopo questa amenità, torniamo al resoconto della partita, al 5’ è l’aitante Rumiel che, imbeccato in profondità da Brosolo, eludendo la difesa austriaca che forse lo snobba o forse no, si invola verso la meta ma dopo aver scartato il portiere, anziché puntare la porta si perde con il pallone verso la bandierina del calcio d’angolo e pertanto l’azione non sortisce alcun esito. Questa è l’ultima azione del guerriero Rumiel che, stante lo sforzo eccessivo, abbandona anzitempo il terreno di gioco. Al 6’ anche il Salisburgo si affaccia nell’area avversaria con il n. 10 il quale però, dopo una serie di finte conturbanti, si fa sottrarre la palla dall’attento Armellini. Immediato capovolgimento di fronte e Capomacchia, trovatosi al limite dell’area austriaca, dopo aver stoppato la palla, ed essersi girato, seppure a fatica, tira malamente sopra la traversa. Questa volta lo spettatore indigeno, sempre utilizzando il gergo locale, e sempre dal chiosco, si limita ad annotare l’azione di gioco con un “marrrrimmmèèèèè …”. Un minuto dopo, siamo giunti al 7’, Capomacchia si riabilita con un bel tiro rasoterra dal limite che il portiere austriaco non trattiene completamente permettendo così al “segugio” Gambini, peraltro ben appostato, di approfittarne per ribadire in rete seppure con l’ausilio del palo. Udine sembra controllare la partita agevolmente mentre Salisburgo si mette in evidenza soltanto con fugaci apparizioni individuali lungo la fascia come quando al 15’, sempre il n. 10 asburgico, dopo aver scartato agevolmente un paio di avversari si trova in prossimità della porta ma, evidentemente esausto per la cavalcata, si fa anticipare dal diretto avversario. Dall’altra parte pregevole azione del sempreverde Burelli che mette Visonà innanzi al portiere austriaco quando il n. 11 avversario, nel tentativo di anticiparlo, lo atterra platealmente, ma per l’arbitro Campaniello è tutto regolare. Ci perdonerà il direttore di gara, ma la sua decisione, ai più, è apparsa clamorosa. Come clamoroso è l’inaspettato pareggio del Salisburgo che va raccontato con dovizia di particolari, ma prima sedetevi … accendete una cicca … e magari apritevi anche una birretta… Siamo giunti al 25’ quando l’arbitro Campaniello fischia una punizione a favore del Salisburgo per un ingenuo fallo di gioco di Pesce. Punizione che, data la distanza siderale dalla porta, non sembra preoccupare più di tanto i difensori udinesi che, con estrema calma, si dispongono in barriera. Si avvicina alla sfera il n. 15 austriaco, il quale con fare concentrato pone la sfera sul punto indicato dall’arbitro e con passi ampi si allontana per prendere la debita rincorsa. L’arbitro fischia, nel frattempo gli spettatori dal chiosco, che si trova proprio dietro la porta difesa dall’estremo difensore udinese, non sembrano interessati più di tanto all’azione non ritenendola evidentemente di particolare pregio e continuano ad ordinare e trangugiare birre. Il n. 15 parte con sicurezza verso la palla per colpirla, ma calcia la palla a fatica. Dopo l’impatto la sfera, a differenza di quanto i più esperti conoscitori del calcio potessero pensare, raggiunge incredibilmente la porta avversaria dove si trova il portiere friulano già disteso a terra in attesa dell’arrivo della sfera. Il portiere riesce a deviare la palla, non si sa bene come, sulla traversa … la palla nel frattempo torna in campo, tra lo stupore di un tifoso al chiosco che casualmente rivolto verso la porta rimane rapito dal gesto atletico e fa scivolare la birra a terra, ne esce un parapiglia generale che merita, anch’esso, una descrizione a parte. Infatti, nella confusione generale la sfera, in prossimità della linea di porta, viene mancata da almeno quattro giocatori, dicasi quattro. Nella specie, i protagonisti nell’ordine sono: il n. 10 austriaco che nel tentativo di colpire la palla dà vita ad una giravolta su se stesso di livello, che ricorda ai più attenti il migliore Nureyev… il n. 3 austriaco che anziché colpire la sfera alza e contemporaneamente calcia una zolla dal terreno, zolla che, effettivamente, entra in rete, tant’è che il giocatore alza le braccia al cielo per esultare anticipando di qualche minuto il goal del suo compagno, subito dopo interviene il coriaceo difensore friulano Arsellini che, evidentemente infastidito dall’esultanza, invece del pallone, in un plateale gesto di stizza, scalcia la gamba del n. 3 ed infine, nuovamente il n. 10 austriaco che nel frattempo si era trovato ad aver terminato la giravolta su se stesso e scalciando a vuoto si esibiva in un altro giro… sempre su se stesso… sino a quando il n. 13 del Salisburgo, che sicuramente passava di lì per caso e che a qualche spettatore, data la capigliatura anomala, ha ricordato il noto psichiatra prof. Andreoli, sfiorava quel tanto il pallone da permettergli di entrare mestamente in rete sotto lo sguardo perplesso del portiere che si stava ancora togliendo dagli occhi qualche ciuffo d’erba della zolla scagliata dal n. 3… Un trionfo!!! Non solo per i giocatori del Salisburgo ma anche per i numerosi spettatori fermi al chiosco che, incuriositi dallo sguardo del loro compagno di bevute, per intendersi quello che poco prima aveva fatto cadere la birra a terra, si erano rivolti anch’essi verso la porta e, pur perdendosi l’inizio dell’azione, avevano comunque potuto apprezzare il successivo parapiglia che ne era scaturito. Uno spettacolo allo stato puro… Ma torniamo alla cronaca del match che oramai, in una sorta di perversione forse innescata dal rocambolesco goal del pareggio austriaco, si riempie di continui episodi che hanno dell’incredibile… Infatti anche l’arbitro, evidentemente geloso della ribalta assunta dal n. 13 austriaco, vuole dire la sua e fischia un rigore alla squadra friulana che lascia tutti basiti ad eccezione degli spettatori al chiosco che, oramai disinteressati del match, stanno ancora raccontando ai nuovi avventori il goal appena visto… Ma veniamo a raccontare il penalty. E’ il 30’ quando il talentuoso Brosolo dopo una serpentina in area avversaria scaglia la sfera verso la porta, il portiere avversario riesce a toccare la palla ma la devia verso il n. 13 austriaco, ebbene sì, il nostro prof. Andreoli, che passava di lì per caso anche se anche questa volta all’interno della propria area, colpendolo in maniera evidente sul fondo schiena, ma per Campaniello no! Si tratta di un netto fallo di mano! Tant’è che il direttore di gara, fischietto in bocca, si dirige, con fare deciso, verso il dischetto del rigore ed una volta giunto, con fare altrettanto perentorio, fischia per sanzionare il penalty. Burelli batterà il rigore e spiazzerà il portiere per il vantaggio friulano, ma questo esito non sembra interessare più a nessuno. Da quel momento in poi i giocatori del Salisburgo fanno partita a sé contro l’arbitro non curandosi di Anzil che tutto solo in area di rigore sbotta a rete infilzando l’incolpevole portiere avversario. La partita finisce lì. Da segnalare che quasi non ci si accorge del triplice fischio finale dell’arbitro in quanto tutti siamo intenti, compreso il cronista, a vedere i festeggiamenti che si stanno svolgendo al chiosco dove il famoso spettatore, continua a raccontare nei minimi dettagli, tra un sorso e l’altro di birra, il goal rocambolesco a cui ha assistito. Ai protagonisti di questo incredibile match che dire… grazie! Grazie di cuore!
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POTENZA – SALISBURGO 3-0 arbitro Campaniello di Spilimbergo Pronti via ed al 1° minuto di gioco eurogol di Roccanova che in contropiede, dal limite dell’area, calcia la palla in contro balzo, sfera che si infila all’incrocio dei pali! Chapeau! Ma il Salisburgo non ci sta ed al 5’ su punizione, che questa volta viene seguita con attenzione ed in religioso silenzio da tutti gli spettatori del chiosco, il n. 8 colpisce la parte alta dalla traversa provocando il disappunto generale degli spettatori ancora desiderosi di vedere una prodezza… diciamo d’altro genere… Al 10’ sempre Roccanova, in sospetta posizione di fuorigioco, si invola tutto solo verso la porta avversaria ma si fa ipnotizzare dal portiere austriaco. La partita scivola via pigramente, il Potenza si sente superiore e giochicchia al piccolo trotto. Nonostante ciò, considerato che il Salisburgo gioca sempre con la difesa alta, dove alta va inteso quale eufemismo, i giocatori lucani riescono sempre a rendersi pericolosi come con Venece che al 15’ da buona posizione spara alto sopra la traversa. Il Salisburgo si affaccia all’interno della difesa avversaria soltanto con una discesa del n. 10 che giunto in area di rigore non riesce però a concretizzare la pregevole azione. Al 20’ sempre il n. 8 del Salisburgo calcia una punizione impegnando in una non facile parata il portiere avversario ma oramai, gli spettatori del chiosco non badano più alle punizioni e continuano a bere birra consci che goal come quelli visti in precedenza non si vedono proprio tutti i giorni… Al 25’ sempre Venece non approfitta di un’incertezza difensiva degli austriaci e tira a lato. Diversamente dal suo compagno di reparto, il già noto Biscione che sempre su azione di calcio d’angolo, stante la clamorosa dormita della difesa avversaria, sigla agevolmente di testa. Il Potenza adesso concede spettacolo agli spettatori dal palato fino con la premiata ditta Biscione-Mecca che al 30’ duettano a centrocampo sino a quando Mecca involatosi verso la porta avversaria conclude a rete con un delizioso pallonetto colpendo la palla a giro e di contro balzo, rete! Siamo 3 a 0 per il Potenza! Che dire di Mecca, la classe non è acqua! La partita finisce qui, con il tripudio dei tifosi lucani che, al triplice fischio dell’arbitro, invadono pacificamente il terreno di gioco per festeggiare i propri beniamini che approdano meritatamente in finale. .

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