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venerdì 8 maggio 2009

"1° TORNEO INTERNAZIONALE FORENSE DI FOOD-BALL": il diario di bordo

. «DOMENICA MATTINA: IL PENULTIMO SALUTO» (di Vincenzo Fantuzzi) .
TAURIANO (PN) - Domenica mattina, ci siamo trovati per il “penultimo” saluto – così dicono gli Spagnoli, per i quali non è ben augurante “bere l’ultimo”! Rispettate alcune caratteristiche già evidenti: ritardo sull’orario dell’appuntamento; numero inferiore di persone rispetto a quelle che si sono prenotate; una certa confusione e lentezza di riflessi... Per me, che non ho organizzato ma ho solo partecipato a questa splendida 1^ edizione di FOOD-BALL, l’evento è stato veramente grandioso. Ho avuto l’opportunità di rivedere persone che non vedevo da molto, di incontrarne di nuove e trascorrere piacevolmentetre giornate. Era un pò che non vedevo la squadra giocare. Mi è persino venuta voglia di entrare in campo. Ma mi è subito passata, solo vedendo il riscaldamento!!! Però bene, bello, bravi. Veramente bravi. Così si chiude la tre giorni eno-gastrononico-futbollistica. Il risultato economico non lo conosco, ma certo non sarà in moneta sonante che gli “Enrichi” e gli altri organizzatori (Paolo, Matteo, Alberto “Bogart” – il mio mito -, Andrea, Eugenio e quelli che non ricordo), saranno compensati. Leggo la mail che Toni ha mandato, una specie di spada che poggia sulla spalla di Enrico: l’investitura. Basterebbe questa mail, quella di Toni, non perchè le altre giunte e condivise abbiano meno valore, per ripagare – credo - il gruppo degli organizzatori. Il gesto dell’attribuzione della 2^ chiave è spettacolare e denso di significato. Gli “Enrichi” domenica mattina erano molto critici, dubbiosi, ma le mail che stanno girando - da un indirizzo all’altro - confermano, invece, l’ottimo risultato e l’alto gradimento che ha ricevuto la manifestazione. Torno alla domenica. Ci troviamo alla Steva del Marchi, che ne vale la pena. Uscendo dalla Cimpello-Sequals, sulla destra. Il proprietario ci ospita, come d’accordo, e ci guida gentilmente nella sua cantina. Prima e dopo si brinda a qualcosa, che va sempre bene e vale sempre la pena, tra asparagi raccolti in mazzo, salumi sul piatto e qualche bottiglia di vino. Copione già visto. Di calcio si parla poco. Salvo qualche annotazione e appunto. La finale, il rigore, i rigori restano per un attimo sospesi in aria. Faccio ad Alberto (De Zan), appena arrivato dalla Sicilia, ma con il desiderio di salutare in particolare Gualco da Roma, ma anche gli altri comapagni, un breve resoconto della tre giorni. Si rende conto che si è perso qualcosa. Di bello. Facciamo un pò di incetta di vino e arriva l’ora del saluto. Grandi abbracci e la macchina di Glauco che si avvia verso l’imbocco della Cimpello-Sequals. Mi viene in mente una cosa che ho letto da qualche parte e che pare accomunare l’immagine che ho impresso e alcune note del testo. “ ...Spesso, i popoli viaggianti portano con sè un semplice oggetto, facilmente trasportabile, che racchiude il significato di tutta la loro religiosità. Tra le tribù ...ci sono... cacciatori (calciatori?!?!) - raccoglitori... che nei loro spostamenti portano con sé un oggetto sacro...” – “...Il nomade, in tempi di emergenza, sa rinunciare ad ogni possesso, fatta eccezione per le cose più essenziali e trasportabili...”. La macchina si ferma una prima volta appena partita. Sistema il carico. Una seconda volta, dopo cento metri. La scommessa è obbligatoria. Infatti, si ferma una terza volta a risistemare il carico. Una scena da film... Tutto nei primi 200 metri... Una delle due taniche... perde... un oggetto... essenziale... facilmente... trasportabile... sacro... alla Steva del Marchi lo trovate... anche sfuso... bianco... rosso... Saluti a tutti. Vice.
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1 commento:

Er Cornacchia ha detto...

Ormai, con tutta la gente che scrive sul Blog, possiamo anche avere i nostri editorialisti preferiti. Io per esempio quando vedo un pezzo firmato "Fantuzzi" mi commuovo sempre, prima e dopo averlo letto. Non mi accadeva dai tempi di Michele Serra su "Cuore"...