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venerdì 1 maggio 2015

TORNEO MONACO DI BAVIERA - Il diario di bordo (2): ha inizio il torneo!


MÜNCHEN - La prima serata, tradizionalmente contraddistinta da quell'irrefrenabile e futile entusiasmo infantile, ha puntualmente prodotto i "frutti". La serata è stata dedicata alla visita di alcune delle più note mete del turismo enogastronomico, in centro città: i birrifici della Paulaner e della Augustiner. I ramarri, che hanno confermato da subito la loro camaleontica capacità di ambientamento, dopo i primi boccali di approccio, hanno portato nel locale un tocco di italica friulanità (o di friulana italicità?), improvvisando un torneo di "morra" ("mora" in furlan!). La sorpresa è venuta dall'inaspettato dominio assoluto di marca femminile (nessun nome, per tutelare la riservatezza: grandiosa Micol!). Allo scoccare della mezzanotte, con germanica precisione, il birrificio ha chiuso i battenti, mettendo con cortese determinazione alla porta gli avventori. Qualcuno si è avventurato alla ricerca dei quartieri più "movimentati" di Monaco, vivendo esperienze di vita che solo la notte inoltrata sa regalare, mentre la gran parte della comitiva ha puntato diretta verso il morbido guanciale.
Lo strategico e provvidenziale posizionamento delle gare ad inizio pomeriggio, consente ai ramarri un graduale risveglio che, visto il maltempo, per qualcuno si prolunga fin dopo mezzogiorno. L'alzata è accompagnata dalla preannunciata pioggia, leggera ma incessante, che non concederà un solo minuto di tregua nell'arco dell'intera giornata. Qualche ramarro, nonostante le condizioni climatiche avverse, investe la mattinata da buon turista, visitando la città, molti altri invece si dedicano alla visita della camera d'albergo. Alle 13:00 gli atleti si ritrovano tutti nella hall e partono in metropolitana alla volta del centro sportivo Sportschule Oberhaching, 12 km a sud della città. Una struttura maestosa, che si estende su di una superficie di 220.000 metri quadri, attrezzata per ogni tipo di disciplina sportiva, sede dei Mondiali 2006 e quartier generale di tutte le squadre professionistiche impegnate in trasferta a Monaco di Baviera (tra pochi giorni sarà la volta del Barcellona di Messi). Le gare hanno luogo su uno dei due campi principali in erba naturale: un autentico tappeto verde!

IL TORNEO
Il Torneo è articolato con un girone all'italiana tra le cinque squadre partecipanti, con partite da due tempi di 20 minuti ciascuno.

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AVVOCATI PN – RAK MUNCHEN 0-0
I ramarri vanno in campo poco prima delle 15:00 contro i padroni di casa: la squadra dell'Ordine degli Avvocati di Monaco. Purtoppo, già in albergo poco prima della partenza, si erano registrate due defezioni: lo sfortunato Marco Zaffino afflitto da dolori alla schiena e Checco “Recoba” Durat messo fuori rosa da Pollini dopo essersi presentato senza borsa e con i soli scarpini chiodati in mano (in realtà, dentro c'erano anche i calzetti!). In assenza di Mister “Grigo”, trattenuto in ostaggio in patria dai tiranni della Kuwait Petroleum, Pollini per l'occasione indossa nuovamente le vesti di Trainer, coadiuvato dal “Mental Coach” Andrea Bellotto. La vera novità nella formazione è quella di Stefano “Camomilla” Coan al suo esordio tra i pali, in luogo del Volatile, venuto a mancare (in senso calcistico!) all'ultimo momento. Come è consuetudine nelle manifestazioni europee, i naoniani soffrono l'impatto con la prima gara e stentano un po' all'inizio. Il tempo di far evaporare i fumi dell'alcool ed il pallino del gioco passa nelle mani dei neroverdi che però non riescono ad andare oltre il pareggio a reti inviolate, senza rischiare nulla e sprecando almeno due o tre ghiottissime occasioni da rete.
 
AVVOCATI PN – HAMBURGER KRISENKICKER 1-0 (fasan)
Nella seconda sfida della giornata, i neroverdi, per preservare le energie residue da investire nel terzo tempo, effettuano il già concordato turn-over attingendo dalla ampia rosa a disposizione. La prestazione offerta in campo però è tutt'altro che soddisfacente. In un primo tempo abulico, disputato disattendendo ogni buona regola del calcio, i naoniani rischiano seriamente di capitolare in un paio di occasioni. Nella ripresa invece si assiste alla sagra del gol mangiato, con il sosia meno dotato di Brosolo ed il giovin Capuzzo sugli scudi. La partita sembra ormai incanalata verso il secondo 0-0 consecutivo, che metterebbe di fatto i pordenonesi fuori dai giochi, quando Fasan, rinunciando ad una anticipata doccia calda, rientra in campo e decide le sorti del Torneo con una stoccata all'ultimo secondo: batti e ribatti in aera, il cecchino Brosolo centra ancora una volta il portiere avversario da pochi passi e la palla respinta si dirige sui piedi del ramarro più teutonico della squadra che scaraventa nel sacco. Grande festa sulla panchina neroverde che inghiotte tra gli abbracci l'accorrente e festante “Gjno Careta”. La percezione è quella di un gol “pesante”, di quelli capaci di segnare il destino di una squadra. In ogni caso i ramarri sono ancora in corsa per ambire al successo, anche se, con ragionevole probabilità, per raggiungere l'ambizioso traguardo saranno condannati a dover vincere entrambe le sfide di sabato (nell'ordine, Venezia e Insolvenz).

Di seguito risultati e classifica della prima giornata:
VENERDI' 1° MAGGIO
ore 14:00 Hamburger Krisenkicker - Venezia Football Lawyers 0-3
ore 14:50 Rak München - AVVOCATI PORDENONE 0-0
ore 15:40 Venezia Football Lawyers - FC Insolvenz Wien 1-2
ore 16:30 AVVOCATI PORDENONE - Hamburger Krisenkicker 1-0 (fasan)
ore 17:20 FC Insolvenz Wien - Rak München 1-0

CLASSIFICA 1^ GIORNATA
6 FC Insolvenz Wien
4 AVVOCATI PORDENONE
3 Venezia Football Lawyers
1 Rak München
0 Hamburger Krisenkicker
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Dopo l'immancabile birra ristoratrice del dopo-partita, tutti pronti per la serata collettiva organizzata presso la storica birreria “Hofbrauhaus” (nome completo in tedesco: Staatliches Hofbräuhaus in München, letteralmente Birrificio Nazionale della Corte in Monaco), già birreria reale del Regno di Baviera. Si tratta della più celebre birreria di Monaco di Baviera, nonchè di una delle "sette sorelle", le sette fabbriche di birra storiche della città; la sua capienza complessiva è di tremila persone! Inevitabile la riflessione del montanaro friulano: “Con la birra che spinano in una sera, si può riempire il lago di Barcis!”. A seguire la seconda osservazione, meno elegante, sulla altrettanto spaventosa “potenzialità” degli scarichi dei sanitari... I ramarri, in parte già fiaccati dalla prestazione della serata precedente, dopo una resistenza durata qualche buon boccale di birra, cedono le armi di fronte all'imperterrita avanzata delle massicce portate tipiche della rinomata gastronomia teutonica: tagliere di affettati e formaggi misti con verdure decorative (tanto per sviare l'attenzione), piatto di “spatzle” su letto di crauti con colata magmatica di formaggio fuso e abbondante cipolla tostata (quest'ultimo è conosciuto anche come "il piatto del giorno dopo"), trancio di maiale al forno accompagnato da una palla di cannone a base di patata (inserita dopo una recensione di prestigio nella tabella dei pesi specifici delle leghe metalliche) e per chiudere un'isola di mezzo kg di “apfeltrudel” cicondata da un lago artificiale di crema pasticcera! Solo pochi eletti sono arrivati fino in fondo, nonostante qualcuno si sia avvalso (invano) di mezzi chimici non autorizzati (leggi: pastiglione!)... Risultato: i ramarri, dopo qualche velleitario tentativo di digestione a suon di “schnaps”, battono ritirata alle 23:30, derisi dall'amico-nemico Stefan Langer (“Avete rinunciato a vincere il terzo tempo!”).
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4 commenti:

GIORGIONE ha detto...

che partenza! Grandissimi!!

Anonimo ha detto...

Immensi!
E ora tutti a p.....!

Benve

Anonimo ha detto...

Ecco, una cosa di cui ancora non se ne era parlato sono proprio le p......!!
Il nostro magggggico inno non si può non cantarlo.....
Portaci portaci......

Careta

Anonimo ha detto...

Non abbiamo rinunciato a vincere il terzo tempo, ci siamo etilicamente sfiancati prima che cominciasse la battaglia vera e propria.
Il giovedì sera abbiamo imperversato nelle birrerie bavaresi, da soli e con risultati tutt'altro che trascurabili.
L'innamorato